Automezzo fuori strada: morto in Iraq alpino par

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    Davide Casagrande, bellunese, 28 anni, sergente del battaglione alpini paracadutisti Monte Cervino del 4º reggimento di stanza a Bolzano, ha perso la vita mentre era in missione in Iraq. Giovedì 14 luglio, durante una perlustrazione nel territorio di Fudliya, 15 chilometri a sud est di Nassiriya, il VM90 Torpedo sul quale si trovava con altri cinque commilitoni è uscito dalla pista, rovesciandosi su una piccola scarpata. Inutili i soccorsi dei compagni del secondo automezzo della pattuglia: il giovane sottufficiale è spirato poco dopo.

    Feriti due alpini paracadutisti, il 1º caporal maggiore Valentino Michielotto, di Piove di Sacco (Padova), che ha riportato diverse fratture fra cui quella del bacino e il 1º caporal maggiore Paolo Chiarillo, di Ruffano (Lecce) si è fratturato un femore; illesi gli altri tre parà del veicolo. I due feriti sono stati trasferiti in Italia per le cure del caso. La salma di Casagrande, trasferita in Italia, è giunta all’aeroporto di Istrana e quindi trasportata a Belluno, alla caserma Salsa, dove è stata vegliata fino a lunedì da picchetti formati da parà del 4º reggimento alpini comandato dal col. Caruso, da alpini del 7º comandati dal col. Maggian, e alpini della sezione ANA di Belluno, con il presidente Arrigo Cadore.

    I funerali sono stati celebrati in Duomo dall’ordinario militare monsignor Bagnasco, presenti il ministro della Difesa Martino e il capo di Stato Maggiore dell’Esercito Fraticelli, le massime autorità della regione e per l’ANA il vice presidente vicario Vittorio Brunello, che con Arrigo Cadore ha espresso alla madre di Davide la partecipazione più profonda della nostra Associazione al dolore per la morte di questo Caduto, portatore di pace. Alla fine del rito funebre la bandiera che avvolgeva la bara è stata piegata e consegnata dal col. Caruso alla madre di Daniele. Non è molto ha detto l’ufficiale ma è per questa che Davide è vissuto ed è morto . La salma è stata quindi trasferita a Tisoi, paese di origine della famiglia, dove è stata tumulata in forma privata.