Attrarre comunicando

    0
    70

    Sotto il titolo “San Bernardino l’apostolo del nome di Gesù” si è svolto il 19 maggio scorso a L’Aquila un incontro nell’ambito delle celebrazioni della solennità di San Bernardino da Siena che ricorre nel capoluogo abruzzese il 20 maggio di ogni anno. San Bernardino da Siena fu un santo capace di comunicare, di attrarre e stabilire una relazione con grandi folle nelle piazze del suo tempo, così come con tanti esponenti e regnanti della sua epoca.

    La devozione al nome di Gesù, rappresentata dal trigramma bernardiniano “JHS”, di cui L’Aquila conserva gelosamente una versione originale coeva al Santo e trasportata in loco da San Giovanni da Capestrano alla metà del 1400, è un segno e un messaggio senza tempo che San Bernardino ha consegnato al popolo e ai suoi successori. Partendo da questa ricerca è stato organizzato un momento culturale e di riflessione pubblica sui temi della comunicazione nella società contemporanea e in particolare del supporto che questa può dare ai momenti di necessaria solidarietà.

    Tra i sette invitati dal mondo della cultura, della televisione e dell’informazione c’era Bruno Fasani direttore de L’Alpino, Prefetto e Presidente della Fondazione Biblioteca Capitolare di Verona, nominato lo scorso 2 giugno Ufficiale della Repubblica per meriti culturali dal Presidente Mattarella. Fasani ha ricordato la funzione della Stampa per tutte le comunità colpite da grandi catastrofi in Italia e all’estero, così come l’azione intensa dei volontari Ana nell’ultimo anno in favore delle comunità colpite da Covid- 19. Un ricordo affettuoso lo ha dedicato all’88ª Adunata nazionale de L’Aquila postsisma, nella quale partecipò alla riapertura con il primo grande evento nazionale della basilica di San Bernardino da Siena.

    E proprio in quel luogo si è tenuta la manifestazione per volontà del rettore, padre Daniele Di Sipio e della commissione presieduta da padre Massimo Fusarelli, ministro provinciale Lazio e Abruzzo dell’Ordine dei Frati Minori che dopo questo duro anno di pandemia, hanno inteso proporre una riflessione sulla “comunicazione solidale”, evidenziando il ruolo dei “comunicatori” nella loro dimensione sociale e culturale, resasi particolarmente evidente in situazioni di emergenza e crisi presenti e del passato recente. La basilica di San Bernardino ha inteso riconoscere simbolicamente ad ogni invitato al momento culturale, il segno del trigramma bernardiniano come simbolo da rinnovare ai portatori di messaggi e azioni volte all’interesse della comunità. San Bernardino da Siena, come ha dichiarato padre Massimo Fusarelli fu un predicatore instancabile in giro per l’Italia, propagò la devozione al “Santo nome di Gesù” facendo incidere il monogramma “IHS” su tavolette di legno, che dava da baciare al pubblico al termine delle prediche.

    È un simbolo che gli aquilani, ma anche i senesi conoscono bene perché ancora presente negli architravi d’ingresso di tante abitazioni e palazzi del centro storico di queste città. Questo evento ha voluto essere un segno di solidarietà a quel mondo invisibile degli operatori dell’informazione, della cultura e dello spettacolo, che con il loro lavoro contribuiscono quotidianamente e in tanti luoghi fisici e virtuali a diffondere cultura, sollecitare verità, sostenere la speranza, ridurre conflitti. Sono state due giornate dense di eventi liturgici, prima con la riapertura dell’urna del santo, preceduta da una Messa celebrata dal vescovo di Grosseto Rodolfo Cetoloni e il giorno seguente con la funzione solenne officiata dal cardinale Giuseppe Petrocchi, arcivescovo de L’Aquila.

    Durante la Messa gli alpini del 9º reggimento di stanza a L’Aquila, presente il comandante col. Gianmarco Laurencig, hanno offerto l’olio benedetto che alimenterà la lampada votiva posta di fronte al mausoleo del santo.

    Massimo Alesii