Articità e verticalità

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     Mille e cinquecento alpini impegnati per una decina di giorni nello scenario incomparabile delle Dolomiti. L’edizione 2023 della esercitazione internazionale delle Truppe Alpine Volpe Bianca, dal 6 al 16 marzo ha visto le penne nere dell’Esercito confrontarsi in quattro prove con l’obiettivo di verificare le capacità a operare in montagna d’inverno, sperimentando condizioni meteorologiche estreme, assimilabili a quelle del Circolo polare artico. Praticamente tutte le componenti degli alpini sono state impegnate nella complessa esercitazione: i reggimenti delle brigate Julia e Taurinense, ovviamente, insieme al Centro Addestramento Alpino e agli elicotteri CH47 e NH90 dell’Aviazione dell’Esercito, oltre ad assetti di Marina, Aeronautica e degli Eserciti francese e statunitense.

    L’esercitazione prevedeva due simulazioni di combattimento in scenari complessi, a partiti contrapposti, ovvero col nemico realmente rappresentato sul terreno da alcune unità, senza l’utilizzo di munizionamento reale: la “Artic Endeavour” e la “Winter Resolve”, in cui gli alpini hanno impiegato tutti i sistemi di trasporto e d’arma a disposizione, a cominciare dai più moderni droni da ricognizione e hanno sperimentato l’impiego anche di sistemi anti drone, strumenti ormai divenuti attori principali nelle operazioni al fronte. Come sempre la Volpe Bianca ha messo a dura prova i soldati, impegnati in confronti molto impegnativi con terreni in salita, innevati (anche se non ovunque, vista la scarsità di precipitazioni nevose) e a basse temperature, che hanno reso più ostico anche i pernottamenti in tenda.

    Una prova corale, indispensabile per cementare il riconosciuto e l’eccellente spirito di Corpo delle penne nere. La cerimonia di chiusura si è tenuta a San Candido: per l’Ana, presente con il Labaro, è intervenuto il vicepresidente nazionale vicario Federico di Marzo, il quale ha salutato e lodato gli alpini impegnati nella Volpe Bianca, sottolineando la vicinanza e il profondo legame tra la nostra Associazione e gli alpini in servizio, vere e proprie facce della stessa medaglia. In rappresentanza del Governo c’era il sottosegretario alla Difesa, sen. Isabella Rauti, che ha assistito alla consegna dei trofei ai primi classificati del biathlon militare “Ice Challenge” e alla brigata Julia, per il miglior punteggio nella prova di pattuglia “Ice Patrol”, mentre il trofeo Medaglie d’oro alpine è andato al 7º reggimento, che nell’insieme delle due prove ha conseguito il miglior risultato.

    Il bilancio operativo della esercitazione è stato affidato al gen. Massimo Biagini, vicecomandante delle Truppe Alpine, soddisfatto per i risultati raggiunti: «I militari – ha detto – si sono addestrati a quote anche superiori ai 2.000 metri e con temperature rigide, percorrendo complessivamente oltre 200 km su neve con oltre 1.000 metri di dislivello». «Misurandosi con la fatica e il freddo a quote elevate, sperimentando nuove tecnologie e procedure, i militari hanno fatto propri concetti quali verticalità, articità e internazionalità, i tre pilastri su cui poggia la nostra identità di soldati di montagna», ha sottolineato Biagini nel suo intervento dinanzi ai reparti in armi, alle autorità civili e militari.

    L’esecuzione degli inni nazionali di Italia, Francia e Stati Uniti affidata alla fanfara della brigata Taurinense e l’ammainabandiera dei tre vessilli hanno concluso l’evento, perfettamente riuscito, che ha evidenziato ancora una volta la professionalità e l’efficacia dell’addestramento delle Truppe Alpine dell’Esercito, sempre una garanzia anche in quest’epoca difficile.