APOCALISSE NELLA STEPPA

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    Vagoni fermi, quaranta soldati per vagone, per tre giorni a 40 sottozero. “Non ci portano nulla, si fa a turno per leccare la brina sui bulloni del treno. …C’è puzza, siamo tra morti e feriti, è tutto infetto da togliere il respiro. Ai congelati, quando tolgono le calze, vengono via pezzi di carne…”. Altra testimonianza: “…durante la marcia molti furono uccisi perché cadevano a terra sfiniti…”. Era la marcia del davai, verso i campi della Siberia dove sarebbe sopravvissuto uno su dieci. Abbiamo iniziato dalla fine, dai racconti dei superstiti della prigionia, per segnalare il libro di Antonio Leggiero sulla tragica Campagna di Russia, sulla quale non si finisce di aggiungere tasselli. Il saggio non si occupa soltanto degli alpini, ma di tutti i soldati italiani che fecero parte del CSIR prima e dell’ARMIR poi.

    Dall’11 luglio del 1941, quando partirono i fanti del 79° Reggimento della Divisione Pasubio “autotrasportabile”, secondo il termine inventato dal generale Ugo Cavallero. Quel termine non ingannò i capi della Wehrmacht, che si tennero i camion e i carri sia durante l’avanzata che, soprattutto, nella ritirata lasciando gli italiani a piedi. Fu, questa, una delle tante cause che concorsero a trasformare in un’immane tragedia l’impresa voluta da Mussolini (Hitler gli aveva consigliato di sostenere, invece, il fronte in Africa settentrionale…), e sostenuta da non pochi pavidi generali. Nulla toglie all’eroismo dei nostri soldati, alla loro sovrumana sopportazione dei sacrifici, al loro coraggio, all’umanità verso la popolazione. In una guerra, raccontata quasi giorno dopo giorno, e il caos della ritirata durante la quale rifulgono tante figure di soldati e di comandanti: racconti che aggiungono nuovi tasselli alla crudeltà e all’orrore che sappiamo ed il cui ricordo graffia ancora l’anima.

    ANTONIO LEGGIERO

    APOCALISSE NELLA STEPPA – Storia militare degli italiani in Russia 1941-43

    Pagg. 431 – euro 25 Odoya Library – Bologna, tel. 051/474494 www.odoya.it