Angeli

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    Quante bare sono arrivate questi giorni in Friuli! Ha fatto uno sterminio questo mostro invisibile, una strage immensa di persone, che non hanno potuto nemmeno essere accompagnate al cimitero dai familiari, come normalmente si fa quando muore un proprio caro. Sono partiti con i camion militari, i parenti probabilmente non sapevano nemmeno la destinazione. Vi assicuro che sono stati accolti nel nostro Friuli per essere cremati, con amore. I sindaci di Cervignano, di Gemona, li hanno attesi come fossero parte di noi friulani, nostri fratelli. Ho pianto quando ho visto in televisione quelle immagini dei camion, penso che tutti, tutti abbiano chinato la testa e pianto. Una tragedia immensa. Non ho potuto fare a meno di pensare: quanti alpini ci sono in quelle bare su quei camion? Quegli alpini che con la solita generosità che li contraddistingue erano accorsi a darci una mano nella nostra tragedia del terremoto nel 1976. Io ero giovanissima allora, ma ricordo che parlavano proprio dei bergamaschi come di persone instancabili, mai fermi, volenterosi. Subito erano accorsi per sgomberare macerie, riparare case… hanno passato le loro ferie a darci una mano a ricostruire. Sono tornati ora, sono certa che in quelle bare c’erano anche alcuni alpini, proprio quelli del 1976.

    Vanna Manig D’Agostino

    Gentile Signora, la sua lettera rivisita con la memoria ciò che è accaduto nella sua terra e spontaneamente, accanto alla gratitudine, fiorisce la pietà, quella pietà che abbiamo avvertito tutti nel vedere tante persone andarsene senza la dignità degli onori che si dovrebbe ad ogni creatura umana che lascia questa terra.