Se lo stoico e pagano Seneca affermava che il male genera solo male, successivamente la visione cristiana della Provvidenza ha rovesciato questo concetto, rivelando che, invece, molte volte ex malo, bonum, ossia che da un male può nascere un bene, così come ci ha insegnato diciassette secoli or sono Sant’Agostino. E infatti, di ciò l’esistenza dell’Ifms (International Federation of Mountains Soldiers – Federazione Internazionale dei Soldati della Montagna) rappresenta un sorprendente esempio. Nel secolo scorso l’Europa è stata l’epicentro di due guerre mondiali, che per molti versi sono state anche giustamente definite come le due guerre civili europee, proprio per il fatto che si dilaniavano tra loro nazioni di civiltà affine od omogenea, coinvolgendo per la prima volta nella storia in modo totalizzante non solo i combattenti sui teatri di operazione, ma anche le popolazioni civili nelle retrovie. Le due guerre contrapposero tra loro principalmente popoli europei il cui ceppo storico affondava nelle comuni radici romane e cristiane e non fu difficile per molti rendersi conto che, alla fine dei conti, le sofferenze, le aspirazioni e le speranze degli uni non differivano in molto da quelle degli altri e che i disastri che avevano coinvolto le nostre patrie erano stati il frutto di inganno e di travisamento proprio di quei buoni valori comuni che avrebbero dovuto, invece, consentire di vivere in collaborazione ed in pace. Questo è stato il sottofondo di sentimenti e pensieri che ha consentito la fondazione dell’Ifms. Essa è infatti nata dall’intuizione di alcuni uomini che nel corso dell’immane strage che fu la Seconda guerra mondiale avevano combattuto su fronti opposti, inquadrati in reparti di montagna e che, ad un certo punto, da nemici divenuti amici tra loro, ritennero possibile che la loro esperienza personale si trasformasse in patrimonio ideale e morale da condividere con tutti coloro che avevano a vario titolo servito o continuavano a servire la Patria nei rispettivi paesi nell’ambito delle truppe da montagna. Tale intuizione, che pur aveva preso corpo in modo solo embrionale nella seconda metà degli anni settanta, fu poi consacrata ufficialmente a Mittenwald nel 1985 con la formale sottoscrizione di uno statuto da parte di vari presidenti di associazioni di soldati di montagna di diversi paesi: per l’Ana firmò l’allora Presidente Leonardo Caprioli. In particolare, aderirono sin dalla prima ora le rappresentanze, oltre che dell’Italia, anche dell’Austria, dell’allora Germania Ovest, della Francia e degli Stati Uniti, cui negli anni successivi si unirono quelle della Polonia, della Spagna, della Slovenia, del Montenegro, della Svizzera e della Bulgaria. Da allora l’Ifms ha svolto una significativa e molteplice attività che ha visto per la verità la nostra Associazione aver parte davvero essenziale: questo sia per la sua straordinaria ed unica dimensione (non esiste al mondo nessun’altra associazione d’Arma che vanti tra soci e simpatizzanti i numeri che può vantare l’Ana), sia per la sua invidiabile capacità organizzativa, sia, infine, per la sua ormai secolare esperienza. A tal proposito vanno lodati per l’impegno organizzativo e di iniziativa gli alpini del Gruppo di Azzano San Paolo (Bergamo), i quali sin dal primo momento si sono impegnati nella promozione e nel sostegno sul versante italiano delle attività dell’Ifms… e da allora non hanno più smesso. Oltre agli annuali congressi che si svolgono a rotazione ospitati nelle diverse nazioni partecipanti (l’ultimo, il 33º, si è tenuto nello scorso mese di settembre nella città di Verona), l’attività dell’Ifms si articola in cerimonie commemorative e iniziative divulgative e promozionali, come l’interessante “Premio Ifms Gruppo Azzano San Paolo”, che si prefigge di valorizzare quella persona o quel gruppo che nel trascorso anno si è distinto per l’impegno nel recupero di siti storici, oppure abbia illustrato in altro modo le gesta e le tradizioni delle truppe da montagna, oppure come l’annuale mostra tematica che viene allestita a cura degli alpini della Sezione di Bergamo in occasione della nostra Adunata nazionale, o come il premio assegnato in occasione di campionato mondiale di sci militare. Purtroppo non tutti tra i nostri iscritti sono informati di cosa sia e che cosa faccia l’Ifms. Ecco il perché riteniamo importante questo contributo, per divulgare tra i nostri la notizia dell’esistenza di una realtà che rende onore alla nostra Associazione e con essa rende onore anche alla nostra Italia, Patria oltre che di poeti, di santi e di navigatori (come ha giustamente detto qualcuno), anche di buoni soldati di montagna, ossia di uomini che dalla montagna, ove hanno faticato, sofferto e gioito al tempo stesso, hanno tratto insegnamento per essere migliori.
Romano Bottosso