Alpino per gli altri

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    Purtroppo, per motivi familiari, di Adunate nazionali ne ho fatte pochine, una decina circa. Ho cominciato con l’Adunata di Torino nel 2011. Ho fatto la naja nel 1965, nella 27ª btr., 3º da montagna della Julia. L’Adunata di Treviso non l’ho fatta perché sono volontario di Croce Rossa Italiana e, negli stessi giorni in cui si è svolta questa Adunata, nella città di Maniago si svolgevano i campionati mondiali di paraciclismo. La Cri locale, di cui faccio parte, aveva il compito di offrire assistenza sanitaria, cosa non da poco con 650 atleti, più il loro seguito. Cinque giorni intensi ma umanamente ripaganti, erano e sono degli atleti straordinari. Non ho rimpianti, ho scelto di fare il volontario Cri e se posso aiuto, e quei 650 para-atleti meritavano tutta la nostra assistenza. Sono volontario Cri ma il cappello con la penna non l’ho dimenticato, anzi, quando posso metto in pratica il nostro motto “onorare i morti aiutando i vivi”. L’Adunata di Pordenone e quella di Trento le ho fatte con la divisa di Croce Rossa Italiana, ma con il cappello alpino in testa.

    Luigi Cuccarollo

    Caro amico, quando un alpino è impegnato per gli altri non è mai un “disertore”. Alla prossima, impegni permettendo.