Alpino dell’anno : un vecio e un’alpina

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    Chi scrive ha ancora impressa nella mente l’espressione commossa, quasi attonita, gli occhi umidi, ma anche la riservatezza tipica della gente di montagna, dei tre alpini premiati dalla speciale commissione come Alpini dell’Anno 2008 . Uno di essi è in armi, per la prima volta una giovane donna, Cristina Zodda, siciliana di origine, in forza al 9º battaglione l’Aquila. È stata accompagnata a Pietra Ligure dal suo comandante, il col. Andrea Mulciri e, con il pensiero, da tutti i suoi commilitoni.

    Due alpini sono in congedo, Mario Cena del gruppo di Pecetto (Torino) e Pier Luigi Bertola del gruppo di Moasca (Asti). Tre alpini che rendono onore al cappello che portano, alle Truppe alpine ed all’A. N.A. che anche con questi uomini è proiettata verso il futuro, con i valori e gli ideali che l’hanno contraddistinta negli anni: la memoria, l’amicizia e la solidarietà verso il prossimo, oltre all’amor di Patria ed al Tricolore. Che il premio venga assegnato a un vecio e un’alpina è un po’ il segno dei tempi, un connubio fra la tradizione e il nuovo, uniti dagli stessi valori.

    Il gruppo di Pietra Ligure e la sezione di Savona hanno organizzato due giorni di manifestazioni degne del Premio Nazionale Alpino dell’Anno 2008 , che quest’anno ha raggiunto la 35ª edizione e che tutti si augurano continui la sua strada per molti anni ancora, vista la grande partecipazione di alpini e famigliari e delle istituzioni, oltre che la risonanza nazionale sui media. Come apertura dei due giorni si era programmato un lancio di paracadutisti sulla spiaggia, ma problemi tecnici non lo hanno permesso e si è quindi iniziato con un corteo, accompagnato dalla banda cittadina Moretti, e la deposizione di fiori ai monumenti che ricordano i Caduti della Marina e dell’Aeronautica, oltre naturalmente al monumento agli Alpini.

    É seguita una serata al Teatro Comunale con i cori Monte Greppino della sezione di Savona e Cà dal Rosa della sezione Valsesia, che hanno intrattenuto una sala stracolma di spettatori con i loro canti alpini e di montagna, alternando commozione e allegria. Domenica mattina gli alpini e le loro famiglie, provenienti dalla Liguria, dal Piemonte, dalla Valle d’Aosta, dalla Lombardia e da altre regioni, già dalle prime ore della giornata sono affluiti nell’area ammassamento, dove sono stati raggiunti dalle autorità civili, militari, tra le quali il gen. B. Claudio Berto, comandante della brigata alpina Taurinense e dal gen. B. Corrado Meano, comandante R.C.F. Liguria, dal vicepresidente nazionale A.N.A. Cesare Lavizzari accompagnato dai consiglieri Nebiolo e Bertino, dalle Associazioni d’arma e di volontariato con in testa il Labaro del Nastro Azzurro, da 14 presidenti sezionali con i vessilli, dalla miriade di alfieri con i gagliardetti dei Gruppi.

    Prestavano servizio le fanfare sezionali Monte Beigua di Savona e Montenero di Torino, che hanno accompagnato con le loro marce le varie fasi della manifestazione, dalla lunghissima sfilata per le vie cittadine alla emozionante premiazione ed alla S. Messa in piazza San Nicolò. Erano pure presenti i due cori della serata precedente ed i componenti della Protezione civile sezionale, numerosi ma non al completo, in quanto parecchi di loro erano da poco partiti per il turno post terremoto in Abruzzo. A loro è stato indirizzato un caloroso applauso, ripetuto quando è salito sul palco per un saluto il sindaco di Fossa, località distrutta dal terremoto, dove l’A.N.A. sta costruendo 33 abitazioni.

    Calorose manifestazioni di affetto anche per i 18 reduci presenti. Sono seguiti i saluti del vicesindaco di Pietra Ligure Avio Valeriani e del vicepresidente nazionale Cesare Lavizzari. Egregia è stata la conduzione del cerimoniere col. Italo Balbo, coadiuvato dagli alpini Lanaro, Ferrero, dal gruppo di Pietra Ligure ed altri e le letture del gen. Giacomo Varda. Poi la consegna dei premi, sottolineata da lunghi applausi.

    Al termine della cerimonia è stata celebrata la S. Messa dal vicario episcopale di Albenga Imperia mons. Brancaleoni, adottato dalle sezioni di Savona e Imperia per la sensibilità e l’affetto riservato agli alpini nelle tante manifestazioni alle quali è stato invitato. L’arrivederci all’ Alpino dell’Anno 2009 è stato dato dallo striscione del gruppo di Carcare, che ospiterà le premiazioni nel 2010.

    G.Mario Gervasoni


    QUESTE LE MOTIVAZIONI

    Alpino dell’anno in congedo MARIO CENA, classe 1942, sezione ANA di Torino, gruppo di Pecetto

    Artigiano, già capogruppo di Torino Sassi dal 1995 al 2001, è volontario da oltre dieci anni presso la Casa della Divina Provvidenza (Cottolengo), nonché presso la parrocchia di Santa Croce in Torino, dove svolge compiti di assistenza ad anziani, famiglie bisognose e bambini. Settimanalmente provvede, con un mezzo proprio, a recapitare a domicilio generi di prima necessità del Banco Alimentare agli indigenti della parrocchia e ad accompagnare due handicappati su carrozzina in città, per esigenze personali e di svago. Persona sempre disponibile e disinteressata, esempio di alpino fedele ai principi di carità cristiana, capace di dare molto, in silenzio, con modestia e discrezione.

    Alpino dell’anno in armi 1º c.le magg. VSP CRISTINA ZODDA, classe 1979, 9º Rgt. alpini dell’Aquila

    Volontaria impegnata nel teatro operativo afgano con l’incarico di aiutante di sanità, nell’operazione ITALFOR XVIII, agendo in ogni circostanza con lodevole dedizione al servizio e senza risparmio di energie, ha dimostrato una profonda motivazione al lavoro. In particolare, in data 22 agosto 2008 il convoglio di automezzi su cui viaggiava veniva coinvolto in un attentato. Il 1º c.le magg. Cristina Zodda, a bordo del mezzo che seguiva il veicolo colpito dall’esplosione, operava con estrema decisione nel prestare soccorso al personale coinvolto, dimostrando eccezionali capacità professionali, encomiabile spirito di servizio e non comuni doti di coraggio, contribuendo in maniera determinante ad evitare conseguenze più gravi ai feriti. Il suo comportamento ha portato lustro alle Forze Armate ed in particolare modo alle Truppe alpine.

    Diploma di merito PIER LUIGI BERTOLA, classe 1948, sezione ANA di Asti, gruppo di Moasca

    Medico cardiologo, impegnato sempre in attività socio sanitarie, ha attivato, oltre dieci anni fa, un’attività di monitoraggio e prevenzione dell’infarto miocardio che coinvolse, gratuitamente, oltre 3.500 persone nella Valle Belbo. L’iniziativa ebbe risalto sulle reti televisive ed in particolare sulle principali pubblicazioni scientifiche. Quindici anni or sono, fonda l’Associazione C.I.S.S. (Cooperazione Internazionale Solidarietà Sanitaria), che ha lo scopo di aiutare i Paesi in via di sviluppo, in guerra o colpiti da calamità naturali. Ha alternato attività lavorativa ospedaliera a missioni all’estero e in particolare in Burundi (1994) Bosnia (1995) Ruanda (1995 e 1997) Kosovo (1999) Bielorussia (1999) Brasile ( 2000) Libano (Tiro 2005) Armenia e Bulgaria (2006) Libano (2007), per assicurare sostegno sanitario, alimentare e di sussidio alle popolazioni di quelle aree in crisi, riscuotendo unanime consenso e generale gratitudine. Chiaro esempio di alpino medico, che si distingue per professionalità, oltre le proprie competenze territoriali e per elevato spirito di generosità ed altruismo.

    Pubblicato sul numero di novembre 2009 de L’Alpino.