Alpini, vanto di un popolo

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    Se qualcuno volesse comprendere appieno significato e profondità del rapporto tra gli alpini e la gente, quella che lavora e popola le nostre contrade, dovrebbe partecipare a eventi come il Raduno del 3º Raggruppamento, andato in scena ad Asiago ad inizio luglio. Gli alpini provenienti dal Triveneto, tanti forse quasi ventimila, la domenica hanno sfilato per tre ore tra ali di folla impressionanti, fatte di famiglie festanti e passando davanti al Labaro, a lato della tribuna d’onore, hanno raccolto il plauso di tutte le autorità regionali e provinciali, presenti in gran numero, a cominciare dal Presidente della Regione, Luca Zaia: il governatore veneto ha poi dichiarato a chi lo intervistava che gli alpini «sono un pilastro della società e che su di essi si può sempre contare, sapendo che risponderanno alle istanze del territorio».

    La simbiosi tra penne nere e popolo, il “loro” popolo, ad Asiago era palpabile e lo stesso Presidente nazionale dell’Ana, Sebastiano Favero, ha manifestato più volte durante le tre giornate in cui si è dipanato il programma tutta la soddisfazione sua e dell’Associazione. Un programma denso di eventi, iniziato il venerdì con l’inaugurazione della nuova ala del Museo della Grande Guerra di Asiago. Quindi la prima sfilata verso il sacrario del Leiten: davanti al possente monumento s’è posizionato il Labaro, affiancato dai vessilli sezionali, dando vita ad un colpo d’occhio carico di significato. Lì è stata celebrata la Messa, mentre in serata è stato presentato il volume “Racconti e immagini, breve antologia di ricordi della Grande Guerra sull’Altopiano”.

    Il sabato la cerimonia in Ortigara (di cui abbiamo riferito in settembre): partecipatissima, con il gen. C.A. Ignazio Gamba, comandante delle Truppe Alpine e il Presidente Favero, assieme al Consiglio Direttivo Nazionale e ai Giovani del 3° Raggruppamento a rendere omaggio alla Colonna Mozza, il monumento più iconico degli alpini. E il sabato sera nelle piazze la festa tutti assieme, fatta di canti, musica e buona tavola: un’atmosfera di genuina allegria alpina. Domenica, quindi, la grande sfilata, Labaro in testa con i gonfaloni della Regione Veneto, della Provincia di Vicenza, del Comune di Asiago e dei numerosi Comuni della zona. Non è facile rendere l’idea dell’effetto del passaggio delle penne nere tra così tante persone lungo le vie: forse neppure le foto, per quanto ben riuscite, possono far sentire il calore di quella simbiosi.

    In piazza Giovanni Carli, prima dell’ammainabandiera, l’atto finale: il passaggio della stecca tra la Sezione di Asiago e quella di Belluno, alla presenza del sindaco Oscar De Pellegrin, alpino e campione paralimpico, che ha dato appuntamento a Belluno per il raduno del prossimo anno. Cerimonia come sempre emozionante, suggellata dagli interventi dei due Presidenti sezionali, del sindaco di Asiago, Roberto Rigoni Stern (discendente della famiglia del “Sergente nella neve”) e del Presidente Favero, il quale, sottolineando la splendida riuscita della manifestazione, ha esortato gli alpini a continuare l’opera di testimonianza e trasmissione dei valori specie alle nuove generazioni.

    ma.cor