Alpini rotariani a Pinerolo nel ricordo dei bei tempi della naja

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    Il Rotary Club di Pinerolo, nei giorni 10 11 12 settembre ha ospitato il tradizionale incontro annuale dei rotariani alpini.
    Numerosi i convenuti provenienti da varie regioni e gli ospiti che, con la loro presenza, ci hanno dimostrato amicizia e solidarietà. Un grazie di cuore al presidente nazionale dell'ANA Corrado Perona, al rappresentante del governatore del distretto 2030 past governor Franco Grasso, al comandante del 3º alpini col. Federico Bonato, al sindaco Alberto Barbero, al presidente della sezione di Pinerolo Francesco Busso.

    L'incontro è iniziato nel pomeriggio di venerdì 10 con la visita alla caserma Berardi, sede del 3º alpini (nella foto ricordo). Resi gli o­nori ai Caduti con la deposizione di una corona, il colonnello Bonato ha illustrato le attività addestrative ed operative, in Italia e all'estero, dei vari reparti, al momento tutti impegnati in Afghanistan. A sera, ritrovo al Castello di Buriasco per la cena conviviale, presieduta dal presidente del Club Adriano Tillino. Nella giornata di sabato 11, visita guidata al Forte di Fenestrelle ed al museo del 3º alpini. Dopo la consumazione di un gustoso rancio alpino, salita a Pragelato per una ricognizione alle infrastrutture olimpiche in stato di avanzata realizzazione (trampolini per il salto pista di fondo).

    Nella mattina di domenica 12, visita al museo nazionale della Cavalleria e al centro storico della città. L'incontro, tra le altre cose, ci ha offerto la piacevole occasione di rivedere vecchi amici e, con essi, di tornare ai tempi ormai lontani della gioventù quando abbiamo indossato la divisa del soldato con fiamme verdi e cappello alpino. Come per incanto, sono riaffiorati i ricordi: abbiamo rivisto volti che ci erano cari, risentito nomi e parole che ci erano abituali, rivissuto momenti ed emozioni che credevamo cancellati dal tempo. Rievocando fatti, persone e situazioni, con la mente distaccata di chi ha i capelli bianchi per le molte primavere vissute, abbiamo rilevato come tutti, pure con qualche sfumatura diversa fossimo concordi nel ritenere che il periodo di ‘naia alpina’, che in più occasioni ci ha richiesto fatica rinunce e sacrifici, sia stata un'esperienza utile e positiva.

    A noi giovani di allora che ci affacciavamo alla vita entusiasti, ma a volte, anche smarriti e confusi, quella ‘naia’ ha indicato e fatto apprezzare alcuni valori che si sono poi dimostrati autentici e validi in ogni tempo della vita e ci accompagnano tuttora: amor di Patria, senso del dovere, spirito di sacrificio, solidarietà, amicizia e rispetto reciproco. Per questo è entrata nel nostro cuore e ogni tanto fa sentire la sua voce che ci invita come in altri tempi, a non perdere fiducia, a non arrenderci, a non mollare, a tenere duro, perché le vie in salita sono impervie, dure e faticose ma portano sempre in alto dove splende il sole e si respira aria pura e dove, a volte, si aprono imprevedibili e insperati orizzonti.

    gen. Michele Forneris