Al termine del mio mandato di Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, rivolgo con piacere e tanta riconoscenza un saluto al Presidente dell’Associazione Nazionale Alpini, ing. Favero, ai veci in congedo e ai bocia in servizio, agli associati dell’Ana e agli alpini in Italia e nel mondo. A Voi tutti esprimo i miei più profondi sentimenti di gratitudine e soddisfazione per lo stretto legame di vicinanza e il supporto che mi avete manifestato in questi tre anni. Quello che ci lega è un sentimento genuino, forte e duraturo che per me trae origine dai primi anni della mia carriera militare trascorsi proprio tra le fila delle Truppe Alpine, quale comandante di plotone prima, nel 1982 e successivamente come comandante della 7ª compagnia trasmissioni autonoma del 4º Corpo d’Armata, in Bassano del Grappa. Anni indimenticabili, in cui ho potuto vivere in prima persona una splendida realtà fatta di sacrificio, coraggio, fratellanza e generosità, nonché di un impareggiabile spirito di corpo forgiato nell’austerità dell’ambiente montano.
Principi che sono, da sempre, gli elementi distintivi delle penne nere e ne caratterizzano il loro “modus operandi”, perché alpini lo si è per sempre! L’Adunata nazionale testimonia e rinnova questo profondo legame, promuovendo l’alpinità quale patrimonio storico dell’Esercito e di tutti gli italiani. Una ricchezza culturale e spirituale che l’Ana, con la sua opera capillare, preserva e diffonde fra le generazioni più giovani assicurando un legame intimo e profondo fra gli alpini di ieri e quelli di oggi. Ho ancora vivo il ricordo della 51ª Adunata nazionale del maggio 1978 a Modena. Da allievo dell’Accademia Militare vidi, per la prima volta, una sfilata di infinite penne nere e restai letteralmente estasiato dalla grandissima coesione espressa dalle schiere di alpini marcianti.
Da Capo di Stato Maggiore ho voluto indossare il mio Bantam con i gradi da Tenente con cui, nel maggio 2018, ho sfilato a Trento alla 91ª Adunata nazionale, a fianco del Presidente Giuseppe Rugolo della Sezione di Bassano del Grappa, cui sono iscritto oggi, e al Presidente Roncarati della Sezione Gran Bretagna, alla quale sono particolarmente legato per il servizio prestato in quel d’Oltre Manica. Momenti condivisi anche in occasione del 100° anniversario della costituzione dell’Associazione, celebrato nella 92ª Adunata nazionale (Milano, maggio 2019).
Una solidarietà concreta, quella espressa dall’Associazione, toccata con mano durante la mia recente visita fatta al primo maresciallo degli alpini, Ruolo d’Onore, Luca Barisonzi. Egli porta ancora tangibili i segni delle ferite causate da un vile atto terroristico durante l’operazione in Afghanistan, nel gennaio 2011, a seguito del quale è stato insignito della Croce d’Argento al Merito dell’Esercito, nonché della Croce d’Onore alle vittime degli atti di terrorismo. Grazie al supporto e alla vicinanza dimostrata dall’Ana, è stato possibile realizzare la casa domotica in cui egli, oggi, risiede con la sua famiglia e che rappresenta il segno tangibile di come l’azione da Voi condotta in numerosissimi ambiti di intervento costituisca la cifra distintiva dell’Associazione: “Onorare i morti aiutando i vivi”, in modo concreto, tempestivo e sempre disinteressato.
Caro Presidente, cari associati. Sono certo che l’Esercito, nei prossimi anni, riuscirà a perseguire traguardi sempre più ambiziosi e sfidanti, grazie anche all’indispensabile contributo dei suoi alpini in armi e alla proficua e sinergica collaborazione di quelli in congedo. Al riguardo, tantissimi sono i progetti per i quali abbiamo lavorato fianco a fianco, molti dei quali con orizzonte pluriennale, che sono fiducioso si realizzeranno per il bene dell’Associazione, degli alpini, dell’Esercito tutto e dell’Italia. Uscito “dal campo”, sarò nella schiera dei veci ma continuerò a seguire e a plaudire “dagli spalti” i più giovani in servizio, supportandoli con l’affetto di un fratello maggiore, rimanendo immutato il mio amore per l’Istituzione e tutto quello che essa rappresenta. Vi ringrazio, ancora una volta, per il prezioso contributo fornito al Paese e la grande forza morale e spirituale che quotidianamente suggella il Vostro operato.
Grazie Presidente!
Grazie cari Alpini!
Lunga vita all’Associazione Nazionale Alpini!
Gen. C.A. Salvatore Farina