Alpini in Nord America

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    Gli alpini da tutto il Canada, dagli Stati Uniti e non solo, si sono radunati a Toronto per il 20º congresso intersezionale nordamericano in coincidenza con il 60º anniversario di fondazione della Sezione di Toronto. Il convegno è iniziato con l’alzabandiera nei giardini della sala banchetti Rizzo dove per l’occasione era stato collocato il monumento all’alpino. Prima dell’apertura dei lavori Gino Vatri, coordinatore delle Sezioni del Canada, è stato intervistato da un’emittente televisiva e ha ricordato il forte spirito di Corpo degli alpini, mentre il Presidente nazionale Sebastiano Favero ha messo in luce l’importanza del congresso che ogni due anni affronta i problemi dei soci residenti in tutto il mondo e nello specifico quelli dei soci nordamericani.

    «Quando ci sono momenti come questi noi siamo sempre contenti di esserci – ha affermato Favero – il tempo passa, la tecnologia avanza, ma quello che non cambia mai è lo spirito, la passione e l’attaccamento degli alpini al loro Corpo e all’Ana che conta ben 350mila soci». È stato quindi osservato un momento di raccoglimento e sono stati approvati l’agenda e il verbale del 19º congresso nel 2017. Nella sua relazione morale Vatri ha ricordato che «durante questi due anni ho partecipato all’Adunata nazionale di Trento, al Convegno della Stampa Alpina a Trieste, all’Adunata nazionale di Milano, al 50º anniversario degli alpini di Thunder Bay e a tutte le cerimonie dov’era richiesta la mia presenza».

    E non ha mancato di esprimere la sua gratitudine a tutti gli alpini che collaborano nel coordinare i vari eventi: «Un grazie particolare va al Consiglio della Sezione di Toronto e ai tre Gruppi che la compongono: Toronto, Mississauga e North York. Senza il loro incoraggiamento e il loro aiuto non sarebbe stato possibile organizzare questo congresso». È stata accettata la richiesta del Presidente della Sezione di Montreal di poter ospitare il 21º congresso intersezionale nel 2021. La proposta di avere un nuovo coordinatore ad ogni congresso non è invece passata e Gino Vatri è stato riconfermato coordinatore intersezionale per il Nord America. Sabato, prima dell’inizio della serata di gala, sono stati presentati gli ospiti dall’Italia: il Presidente nazionale Favero, il Consigliere nazionale delegato ai contatti con le Sezioni all’estero Marco Barmasse e il Consigliere nazionale Gian Mario Gervasoni.

    Dopo l’ingresso delle varie Sezioni è stato annunciato il Consiglio della Sezione di Toronto: Gino Vatri Presidente, Adolfo D’Intino vice, Carmine Stornelli tesoriere, Ferdinando Battistelli segretario e dai consiglieri Domenico Guardiani, Cesidio Di Giovanni, Renato Ciaccia e Nello Berto. Domenica dopo la sfilata e la deposizione di una corona di fiori al monumento, il cappellano militare Augusto Menichelli ha celebrato la Messa. Prima del pranzo, al suono del Trentatré, il corteo si è nuovamente ricomposto con gli ospiti dall’Italia che hanno sfilato per primi. Applauditissimi i padroni di casa, gli alpini della Sezione di Toronto, che quest’anno festeggiano il 60º anniversario. Dopo l’esecuzione degli inni nazionali – quello italiano, statunitense e canadese – è stato osservato un minuto di raccoglimento in memoria degli alpini “andati avanti”, seguito dal Silenzio e Dario Sodero ha recitato la Preghiera dell’Alpino.

    Tra le autorità in rappresentanza del Consolato Generale d’Italia a Toronto è intervenuta Maria Cristina Magnatti, responsabile dell’ufficio scolastico consolare. Una considerazione sul presente e sul futuro del nostro sodalizio è quella di tenere sempre ben presente che quello che ci deve guidare sono i nostri valori e che dobbiamo osservare il nostro statuto. Oggi più che mai, adesso che abbiamo appena celebrato il primo secolo di vita associativa, ci deve spingere in avanti la nostra capacità di sapere affrontare gli ostacoli e le difficoltà facendo cordata, evitando atteggiamenti che dividono o ancor peggio denigrano. Il bilancio del congresso, che ha rappresentato un momento importante per un confronto costruttivo al fine di assicurare durata e futuro all’Ana in questa parte del mondo, è stato più che positivo. Arrivederci a Montreal nel 2021. g.v.