E finalmente sono tornati! La 94ª Adunata nazionale degli alpini si è svolta a Udine. Questa meravigliosa invasione di penne nere che con allegria, spontaneità, simpatia, ha contagiato tutti e ha dato gioia al nostro Friuli, anche se la pioggia purtroppo è stata poco clemente. Io dico sempre che sono orgogliosa e onorata di far parte di una famiglia di alpini, (figlia, nipote, moglie di alpino) che non vanno ricordati solo per il loro folclore e allegria che li caratterizza. Gli alpini sono anime speciali, generosi, altruisti, instancabili, sempre pronti ad aiutare, perché per loro è una missione esserci al momento del bisogno. Noi friulani in particolare, avendo vissuto la tremenda esperienza del terremoto, possiamo testimoniarlo, siamo e saremo sempre grati agli alpini. Nel 1976 sono accorsi subito, come hanno sempre fatto in tutte le emergenze successe in Italia, terremoti, alluvioni, pandemia. E non dimentichiamo quegli alpini altamente specializzati, che intervengono in tante aree problematiche del mondo. Devo proprio dire che nostro Signore ha creato gli alpini perché voleva ci fosse qualcuno disponibile ad aiutarlo su questa terra. In questo mio turbinio di emozioni, il mio pensiero va anche agli alpini morti in guerra (si potrebbe parlarne all’infinito); brutta cosa la guerra, eppure ancora si continua. Allora, grazie alpini, grazie per essere tornati a Udine, grazie per tutto quello che avete fatto e ancora farete, grazie per esserci sempre. Vi ho sempre nel cuore.
Vanna Manig D’Agostino, Attimis (Udine)
Sottoscrivo, cara Vanna. Udine ha accolto gli alpini con un calore ed un affetto eccezionali, facendoci riconciliare appieno con lo spirito dell’Adunata che Covid e polemiche troppo strumentali avevano rischiato di disturbare oltre il lecito. Ho ricevuto molte lettere di questo tenore: ho scelto la tua perché in essa i sentimenti traspaiono con gioia.