Aiuti da Novara

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    La grave situazione economica e l’emergenza sanitaria hanno colpito pesantemente anche il sistema scolastico libanese. Sono diverse le richieste di aiuto che il Cimic, la Cooperazione Civile Militare della missione delle Nazioni Unite nel sud del Libano, si trova a gestire. Il sostegno dell’associazionismo, incanalato in progetti di breve e medio termine, risulta spesso vitale per le realtà locali e si aggiunge al supporto che, anche dall’Italia, i reparti impegnati in missione possono rendere disponibile. Un esempio è quello del Combat Service Support Battalion, su base Reggimento Gestione Aree di Transito (Rsom) di Bellinzago Novarese, al suo quarto dispiegamento in Libano.

    Durante l’approntamento svolto nella seconda metà del 2019, il reparto ha contattato le realtà associative locali per verificarne la disponibilità a farsi carco di aiuti concreti alla scolarizzazione. La Sezione di Novara ha risposto in maniera concreta e collaborativa com’è del Dna degli alpini. Gli alpini, guidati dal Presidente Marco Caviggioli, assieme ad altre associazioni di Novara e Borgomanero, hanno raccolto centinaia di kit scolastici che il reggimento comandato dal col. Michele Stragapede ha trasportato in Libano. La cerimonia di consegna è avvenuta nella base Un di Shama, sede del Sector West a guida italiana.

    È stato un incontro semplice e informale, alla luce delle limitazioni date dalla pandemia che colpisce anche il Libano. «È stata un’opportunità anche per i nostri soldati – ha sottolineato il col. Stragapede – consapevoli di quanto, in queste situazioni, l’aiuto materiale può fare la differenza. Oggi la priorità è la sconfitta del Covid ma la solidarietà dei cittadini di Novara e delle sue associazioni permetterà, a settembre, alla ripresa dell’anno scolastico, un più facile accesso all’istruzione per molti studenti».

    «In una situazione di estrema indigenza, con la contrazione sostanziale dell’accesso anche ai beni primari, l’aiuto materiale verso il settore dell’istruzione farà la differenza per molte famiglie », ha ricordato il direttore dell’istituto statale di Yarin. La Cooperazione Civile e Militare del contingente italiano, attualmente su base Brigata meccanizzata Granatieri di Sardegna, opera nel rispetto della risoluzione Un 1701 del 2006 che richiede ai peacekeeper il monitoraggio della Blue Line ma anche l’assistenza alla popolazione. Anche le singole iniziative locali, inserite in coordinati progetti, contribuiscono ad un armonico sviluppo della locale realtà sociale e il lavoro, le attenzioni, la generosità degli alpini hanno portato un tassello di solidarietà nella terra dei cedri.

    Una missione tra le più importanti delle Nazioni Unite che tra un po’ di mesi vedrà nuovamente impegnata la brigata alpina Taurinense.