Adunate e città minori

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    In occasione della Giornata dell’Unità nazionale del 17 marzo, tanto pubblicizzata, richiamata e ostentata da noi alpini, chiedo la possibilità di rivedere il sistema di aggiudicare le Adunate nazionali. Nel senso, visionando “l’Albo d’oro delle Adunate”, dare precedenza per individuare quelle regioni, provincie e città che non hanno mai avuto o assaporato il privilegio di ospitarne una. La nostra Patria, come sappiamo, è per noi alpina tutta, alcune regioni, provincie, città e paesi sono decorate di Medaglie al Valore Militare per il contributo di sangue versato durante i conflitti, hanno contribuito e visto partire i propri figli per i fronti di guerra cui hanno dedicato monumenti, cippi, lapidi e sacelli, quindi hanno tutto il diritto di ospitare ed essere spronate a farlo (chiaramente valutato il parere e proposte delle Sezioni competenti per territorio se hanno i requisiti richiesti dalla Sede Nazionale). Ci sono sempre le stesse candidature o proposte di avere l’Adunata dopo alcuni anni dall’ultima nella propria regione e città, si rischia la monotonia e il calo di stimolo nel partecipare rivedere sempre gli stessi posti.

    Gaetano Giugliano

    Caro amico, c’è una sottolineatura del tuo scritto che mi è piaciuta particolarmente, là dove tu sostieni che le Adunate dovrebbero raggiungere anche le città minori. Minori per numero di abitanti ovviamente. Sappiamo bene che organizzare un’Adunata domanda un grande impegno economico, insieme alla disponibilità logistica ad accogliere tanti partecipanti. Ma, ciò precisato, ritengo che sia un grande atto di rispetto accogliere anche l’invito di città più piccole, evitando la cultura del pesce grosso che mangia sempre il più piccolo.