Il grosso elicottero CH 40 sale dal versante trentino dell’Adamello, passa radente sulla forcella sotto Punta Croce e si tuffa sulla spianata del Pian di Neve (quota 3.200), scaricando sagome che si aprono in altrettanti paracadute. Sembrano grossi fiori bianchi che ondeggiano scendendo lentamente sull’ampia distesa ghiacciata. È l’operazione Bora 2005 , condotta da 90 paracadutisti del battaglione Monte Cervino del 4º reggimento Alpini: per tre giorni hanno eseguito una complessa esercitazione sul comprensorio Adamello Tonale Ponte di Legno simulando una serie di attacchi. Tutto ciò per verificare la loro capacità di movimento e di combattimento ad alta quota: un test indispensabile per l’attribuzione della qualifica di ranger .
I lanci effettuati a quote così elevate richiedono un’accuratissima preparazione anche per l’organizzazione a terra. Le velocità di discesa, a causa della rarefazione dell’aria, sono leggermente superiori e pertanto è indispensabile una perfetta preparazione fisica e tecnica. Questo sul Pian di Neve è stato singolare anche perché il lancio è avvenuto da quota 3.600 e gli alpini avevano materiali ed equipaggiamenti adatti ad attività notturne. Dopo una serie di raids ed attacchi ad obiettivi simulati, attività tipiche delle unità ranger, il reparto è rientrato con gli sci alla base Tonolini del Tonale.
La durata del corso al quale è sottoposto il reggimento per conseguire la qualifica di rangers ha una durata di diciotto mesi. Il reggimento, dotato di materiali ed equipaggiamenti, tra i più moderni della Forza Armata, è impegnato, al momento, nelle principali operazioni in cui è presente l’Esercito italiano: in Iraq (nelle città di Nassirya e Bagdad) e in Afghanistan (nella capitale Kabul).
Adamello ieri…
La Guerra Bianca in un grande reportage della rivista ‘Montagne’