“A” come abusivi

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    Vi scrivo per avere delucidazioni in merito a qualcosa che non capisco o che semplicemente non so: all’Adunata di Treviso sono rimasto basito nel vedere l’enorme quantità di ‘figuranti’, messi lì a fare numero. Non mi riferisco però alle persone in uniformi storiche, bensì a tutti quegli imboscati, che di caserma non hanno visto nemmeno la porta carraia, messi nello schieramento con la maglietta della Sezione e un cappello alpino in testa (tra l’altro posso fare nome e cognome perché sono tutti vicini di casa mia).

     

    Mi chiedevo quindi se vale ancora la regola “che deve sfilare col cappello in testa solo chi ha prestato servizio nel Corpo degli alpini”, oppure è cambiato qualche regolamento che permette alle Sezioni di far sfilare gente a caso giusto per fare numero. Anche perché la seconda domanda che mi sorge spontanea è: “Come è possibile che siano Sezioni e Gruppi a dover controllare sulla veridicità delle informazioni degli iscritti finti alpini, se sono poi le stesse che ‘le armano’ di cappello, maglietta sezionale e li inseriscono nella massa per far numero?”. Mi dispiace, perché ho sempre creduto che la serietà fosse un pilastro fondamentale su cui si basa l’Associazione e non vorrei che queste parole siano interpretate come una sterile polemica. Le cose da dire e aggiungere sarebbero tantissime, ma chissà se mai troverò qualcuno di realmente interessato a parlarne, qualcuno che preferisca la qualità alla quantità, la sostanza all’apparenza, la verità alla finzione.

    Simone Bonaccorso, Sezione Belluno

    C’è un solo modo caro amico per ovviare a questo. Ed è quello di segnalare ai Capigruppo e, per conoscenza al Presidente di Sezione, gli abusi che vengono riscontrati. Confondersi con la massa nel giorno dell’Adunata è ovviamente facile. Più difficile nascondersi agli occhi di chi conosce personalmente gli… abusivi. Ma spetta appunto a chi ha visto segnalare il tutto.