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domenica, 5 Maggio 2024

VALLECAMONICA – Un grande Vecio

«Ho novantacinque anni, sono un camuno!» così si presenta il nostro socio Filippo Piccinelli. Ha novantacinque anni, ma solo all’anagrafe. Spirito e mente sono quelli di un giovane montanaro, incline al sorriso e dalla mente fresca. Si dice che l’avanzare dell’età ci renda fragili e che per questo si cerchi conforto. Sarà, sta di fatto che noi questo conforto lo abbiamo ricevuto, ancora una volta dal nostro Filippo. Classe 1919, colonnello degli alpini, consigliere della sezione Vallecamonica dal 1947 al 1980, iscritto al gruppo di Niardo, già preside della scuola tecnica a Breno. La vita di Filippo è una tela intessuta di avvenimenti e persone che hanno segnato un secolo, il Novecento.

Medaglia d’Oro al Valor Militare

Sull’attenti, un saluto alla tesa al ministro della Difesa Roberta Pinotti e al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che lo accoglie con un sorriso e gli consegna la medaglia, appuntandola sulla divisa, dal lato del cuore. È un evento raro, avvenuto meno di venti volte in un secolo, quello a cui abbiamo assistito lo scorso 4 Novembre a Roma, durante i festeggiamenti per il Giorno dell’Unità Nazionale e della Giornata delle Forze Armate. Il caporal maggiore capo Andrea Adorno, 34 anni di Catania, alpino paracadutista del 4º reggimento, è stato insignito della Medaglia d’Oro al Valor Militare.

Fuarce Cividât!

Il 19º raduno del battaglione Cividale, è organizzato dall’Associazione “Fuarce Cividât” unitamente alla sezione di Cividale, in ricordo delle eroiche giornate dei combattimenti di Quota Cividale, sul fronte del Don nel gennaio del 1943.

L'arte di comunicare

A me sembra fantastico! Papa Francesco è proprio un uomo fantastico. Prima scomunica i mafiosi. Fatto non di poco conto e che io, che ho più di 70 anni, non ho mai sentito. Poi, chiede perdono per gli atti e le omissioni degli uomini di chiesa. Pensa, direttore, se ciò fosse fatto dalla politica. Chiedere all’uomo politico di dare subito le dimissioni all’avviso di garanzia.

Con le mani nel fango

Ottobre e novembre sono stati mesi difficili. Fiumi ingrossati e valanghe di fango hanno ferito città e paesi in tutto il Nord Italia. Ai cittadini che hanno perso tutto rimane l’amara sensazione di impotenza e la considerazione dell’approssimazione, senza scusanti, nella cura del territorio. «Intervenire dopo è molto più difficile, occorrerebbe fare una seria e mirata prevenzione…», un’ovvietà che in molti declamano, soprattutto i politici, aggiungendo che manca la copertura finanziaria. E una programmazione seria, sarebbe da aggiungere.

In breve – dicembre 2014

Notizie in breve.

Emozioni in musica

Era una sera che pioveva. Potremmo cominciare così, adattando il titolo di una notissima canta degli alpini, il racconto della magica serata del 3 novembre scorso, quando sul palco dell’auditorium di Largo Mahler - la casa dell’Orchestra Sinfonica Giuseppe Verdi di Milano - è andato in scena il concerto straordinario per coro e orchestra “Dalla tradotta al Piave, solo andata”, due ore di spettacolo in cui l’armonia semplicemente bella e malinconica dei canti della prima guerra mondiale si è sposata con l’eleganza e la maestosità della musica classica.

La cura di Paolo Tormen

Il talento è sempre nascosto. Poi, a tempo debito come tutti i frutti, viene a maturazione ed esce allo scoperto. Qualche volta proponendosi, qualche volta imponendosi. Qualche altra ancora, sussurrando, quasi a chiedere scusa per una visibilità non cercata. Se volete, è un po’ l’indole contadina che rifugge dal clamore. La terra ha i tempi della meditazione e del silenzio. Se poi questa terra è accovacciata tra le cime dei monti, la discrezione si fa ancora più profonda, quasi impenetrabile.

FELTRE – Premiata l’alpinità

“La penna alpina per la nostra montagna” è un premio istituito dalla sezione di Feltre che assume ogni anno maggior rilevanza, visto il numero crescente di segnalazioni. Il riconoscimento vuole sottolineare l’impegno di chi, a vario titolo, ha compiuto azioni meritorie a favore della popolazione e del territorio, ma anche promosso con la propria attività l’immagine della provincia di Belluno in Italia e nel mondo.

Giovani a Costalovara

Le terze medie della scuola Luigi Einaudi di Aosta sono state ospiti del Soggiorno alpino di Costalovara. Due turni di circa cinquanta ragazzi, accompagnati da alcuni insegnanti, hanno animato la struttura. Gli studenti erano diretti al campo di concentramento di Dachau per una visita pellegrinaggio e hanno gradito la sosta ritemprante e piacevole sull’altopiano del Renon e in particolare nel nostro soggiorno che, proprio per come è strutturato, è risultato perfetto ad ospitare questi giovani che hanno apprezzato il luogo e i servizi logistici offerti. Forse pochi di quei ragazzi saranno futuri alpini, ma un poco del nostro spirito lo avranno positivamente assimilato.

A proposito dell'amara considerazione

Rispondo alla lettera “Un’amara considerazione” di Alberto Croci, pubblicata sul numero di novembre. Ho visto anch’io la mostra a Moena, e posso dire che è stata un’ottima esposizione, storicamente corretta. Vi erano esposti cimeli di tutte le parti in guerra in Val di Fassa (compresi i russi, prigionieri degli austriaci) inoltre, all’ingresso, c’era un cannone da campagna 75/27, fatto dalla Vikers-Terni nel 1918, di proprietà delle “Civiche Raccolte” milanesi, dato oggi in comodato al museo di Rovereto poiché il museo di Storia contemporanea di Milano è stato smantellato per fa posto al museo della Moda (!).

72º di Nikolajewka a Brescia

Brescia rivivrà ancora una volta il ricordo di Nikolajewka, il nome di una località come tante altre disperse nella steppa ma che porta in sé il compendio di spirito di sacrificio, di adattamento, di abnegazione, di eroismo individuale e collettivo degli alpini nel tragico epilogo della Campagna di Russia. Nel gelo della steppa i nostri soldati hanno sfoderato dignità, orgoglio, voglia di vivere: sono passati, in pochi, ma sono passati, lasciando alle spalle una schiera innumerevole di Caduti e dispersi. Ecco l’eroismo di uomini semplici, mandati alla guerra senza mezzi, senza una preparazione adeguata, eppure capaci di compiere la più sorprendente “avanzata all’indietro” che il genere umano ricordi.

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