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mercoledì, 21 Maggio 2025

SVIZZERA – Marcia “Oscar e Heidi Gmür”

La consueta marcia di regolarità in onore di Oscar Gmürr, fondatore della sezione Svizzera, e della moglie Heidi, per anni madrina della manifestazione, ha raggiunto quest’anno la 45ª edizione. La manifestazione si è tenuta nel Canton Zurigo, in concomitanza con la giornata dedicata a San Maurizio protettore degli alpini.

VERCELLI – Nelle scuole per non dimenticare

La sezione di Vercelli ha organizzato, in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Provinciale, un incontro con i ragazzi delle scuole medie inferiori e superiori ed una mostra tematica sulla ritirata di Russia con documenti, fotografie e riviste di proprietà dell’alpino Paolo Scavarla, con materiale del “Museo alpino” di Cantavenna di Gabiano curato dall’alpino Carlo Monti e anche della sezione. La mostra è stata allestita nel salone “Duecentesco” di Vercelli, con il patrocinio del Comune e della Provincia di Vercelli, e l’aiuto dell’assessore alla cultura Pier Giorgio Fossale.

BELGIO – Il coro Montenero a Marcinelle

Il coro Montenero di Alessandria ha effettuato una trasferta in Belgio per partecipare al festival corale internazionale “Choeur du Pays de Charleroi”, tenuto al Bois du Cazier di Marcinelle. La risposta del pubblico è stata caldissima con molte richieste di bis. Al termine Marco Santi è stato invitato a dirigere i 400 coristi nel teatro naturale del “Bois du Cazier” con il brano collettivo “Signore delle Cime”.

NEW YORK – Quei Caduti dimenticati

La sezione ANA di New York ha ricordato una pagina di storia dimenticata del sacrificio del lavoro italiano all’estero. Nel 1892 a Krebs (odierno Oklaoma) l’attività estrattiva del carbone andava a tutta forza, con l’inosservanza delle leggi federali del lavoro. Intere famiglie lavoravano nelle miniere, e gli italiani erano numerosi.

Parole antiche sempre nuove

«Qui, noi facciamo così.

Qui il nostro governo favorisce i molti invece dei pochi e per questo viene chiamato democrazia.

Qui, noi facciamo così.

Le leggi qui assicurano una giustizia uguale per tutti nelle loro dispute private, ma noi non ignoriamo mai i meriti dell’eccellenza. Quando un cittadino si distingue, allora esso sarà, a preferenza di altri, chiamato a servire lo Stato. Ma non come atto di privilegio, bensì come una ricompensa al merito. La povertà non costituisce in questo un impedimento.

Diversamente giovani

Come ogni anno si è celebrato il 27 gennaio il giorno della memoria, una ricorrenza internazionale. È mirabile vedere come le istituzioni ed i mezzi di comunicazione si prodigano nel documentare e mantenere vivo quel terribile ricordo specie nei giovani, che fortunatamente non hanno vissuto tale tragedia.

Grazie, dopo tanti anni

Caro Direttore, pur essendo a conoscenza del fatidico passo, leggendo sulla pag. 4 del nostro giornale di gennaio "Dopo tanti anni..." non posso che provare tanta nostalgia per un lungo periodo di collaborazione giornalistica sempre intesa a migliorare il nostro approccio con i lettori. Basile ha fatto una scelta e con lui la stessa Associazione Nazionale Alpini, personalmente ne sentirò la mancanza, tra di noi c'era molta sintonia, sincerità, franchezza e alto spirito di collaborazione.

Territorio d’eccellenze

La gran parte dei vini sulle nostre tavole e in quelle del resto del mondo. Oppure gli idromassaggi che spopolano nelle lussuose dimore dello star system hollywoodiano. Ma anche le “Ferrari” dei pianoforti, utilizzati dai più grandi musicisti, o ancora uno dei primi campioni del mondo di boxe che ha fatto sognare una nazione nel periodo della seconda guerra mondiale. Che cos’hanno in comune tra loro tutte queste cose? Semplice: l’origine in provincia di Pordenone.

In breve – febbraio 2014

Notizie in breve.

L'Adunata: una condivisione gioiosa

Egregio direttore, a maggio c’è stata nella mia città, Piacenza, l’Adunata nazionale degli alpini. È stata un’esperienza meravigliosa, allegra, educativa. Gli alpini hanno lasciato la mia città migliore, più bella e più ordinata, ma soprattutto hanno migliorato noi piacentini facendoci scoprire doti che non sapevamo di avere e facendoci sperimentare la convivenza e la condivisione gioiosa.

In viaggio sull’Adamello

In un tiepido giorno di marzo di qualche anno fa, il tenente colonnello Caruso si porta l’indice avvolto nel guanto di pelle nera alla bocca. «Ssst!» mi dice sgranando gli occhi. “Sente anche lei che stanno arrivando?”. In effetti il sibilo si fa sempre più vicino. Fin quando l’elicottero con due rotori è esattamente sopra di noi. “Sono in linea. Ecco il lancio!” urla Caruso cercando di coprire il rumore dell’elicottero, ormai diventato frastuono. E di colpo, sopra di noi, si aprono in una fila ordinata i paracadute bianchi degli alpini, che prendono a dondolare tutti insieme fino a sparire, bianco su bianco, nella vastità del ghiacciaio. In quel giorno di marzo, Caruso mi spiegò che mi aveva invitato ad assistere a un’operazione storica: “Erano 53 anni” disse, “che qui non si faceva un aviolancio.

Radici alpine

Le troviamo ovunque, persino in città. Con la testa piegata all’indietro, le osserviamo dal basso. Sono piante secolari, alle volte più giovani. Custodi nei parchi, esse corrono in fila indiana lungo i campi in pianura, abitano sopra alture modeste e alte quote. Ve ne sono infinite specie, differenti per forma, colore e grandezza eppure tutte accomunate da un elemento imprescindibile: le radici. Sono proprio questi getti, elementi fondamentali per la vita della pianta, essi rompono la terra fin nelle viscere, la cingono in una presa serrata, famelica.

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