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domenica, 19 Maggio 2024

Evitare i campanilismi

Vorrei rispondere all’Alpino gen. Maurizio Gorza, a proposito della sua lettera che caldeggiava il diritto della sezione di Vicenza di avere assegnata l’Adunata nazionale 2016, lamentandosi per la scelta da parte del CDN su L’Aquila prima e Asti poi, perché, secondo lui, queste città non c’entrano niente con la Grande Guerra.

Testimoni di bontà

Flebili raggi di luce filtrano tra i ricami delle guglie, mentre alcuni piccioni frullano sopra il sagrato della basilica e attorno al grande abete. L’albero addobbato è una tradizione a Milano, come il panettone e le “vasche” per le vie del centro in cerca degli ultimi regali, in un’atmosfera gioiosa e insieme malinconica, tipica del Natale. Da qualche lustro la Messa degli Alpini in Duomo è entrata a pieno titolo tra i riti della tradizione.

“Alpini sempre”

La premiazione della 12ª edizione del premio letterario nazionale di narrativa e ricerca scolastica sugli Alpini, organizzato dalla sezione di Acqui Terme, ha confermato l’interesse per un evento unico nel suo genere. Anche questa volta “Alpini sempre” tra narrazioni, ricordi, aneddoti ha appassionato il pubblico riunito al circolo culturale “La Società” di Ponzone (Alessandria). Ha introdotto la premiazione il sindaco Fabrizio Ivaldi: «Anche in un periodo di crisi, con sempre minori risorse a disposizione, Ponzone non rinuncia ad “Alpini sempre”, un premio che ha fatto conoscere il nostro Comune in tutta Italia ».

L’amore di una vita

«Enrico era colto. In sua compagnia si poteva colloquiare di qualsiasi argomento perché mai lo si coglieva impreparato o senza parole. Taceva solo della Russia. Taceva la sua sofferenza lunga 142 mesi. Partì la notte di Natale del 1941 e tornò il 13 febbraio del 1954. Questa data rappresentava per lui una seconda nascita». Si potrebbe stare ore ad ascoltare la signora Imelda Tosato Reginato. Una voce musicale la sua con quel marcato accento francese che fa ruggire le r e scivola sulle c. Ecco allora che le parole si susseguono leggere e indugiano solo quando la mente ripercorre i momenti tristi, di dolore come la morte di suo marito Enrico, Medaglia d’Oro al Valor Militare, tenente medico del battaglione Monte Cervino.

In breve – gennaio 2015

Notizie in breve.

Orgoglio italiano

Con grande interesse ho letto il suo editoriale pubblicato su L’Alpino di novembre dal titolo “Segnali che inquietano”. Mi sono sentito interpellato dalla sua conclusione nella quale scrive: “Tenere duro su questi valori non è questione confessionale, ma di civiltà.

5º Alpini in Kosovo

Dallo scorso 9 dicembre il 5º reggimento Alpini, comandato dal colonnello Carlo Cavalli, è impegnato in Kosovo, dove ritorna dopo 9 anni dalla sua prima partecipazione all’operazione “Joint Enterprise”. L’avvicendamento con il reggimento “Lancieri di Montebello”, guidato dal colonnello Angelo Minelli è stato celebrato alla base “Villaggio Italia” di Belo Polje, sede del Contingente Italiano in Kosovo.

Il problema immigrazione

Leggo molte lettere sul vostro mensile e su altri giornali e sono più quelle a favore dell’accoglienza che del respingimento degli immigrati siano essi provenienti dall’Africa e dall’est o quelli ormai stanziali di etnia Rom e Sinti. Questo sentimento fa onore a chi ne è il portatore e nessuno può confutare che il Corpo degli Alpini non sia all’apice di questo nobile sentimento di solidarietà.

Uniti dal destino

La guerra aveva cambiato molte cose. I profili delle montagne non erano più gli stessi, mutati per sempre dai colpi dell’artiglieria, dagli scoppi delle mine nascoste nelle viscere della roccia trivellata. Centinaia di chilometri di filo spinato rompevano la neve e anticipavano baraccamenti, avamposti, veri e propri villaggi costruiti in bilico tra spuntoni e campanili di sasso. Poi arrivò l’autunno del 1917 e l’ordine di lasciare le postazioni e riversarsi sul Piave, attraverso la pianura lacerata e divenuta povera. Nulla fu più come prima: gli orizzonti, i paesi, le famiglie. Dopo una manciata di mesi, ogni contrada, borgo o città, raccontava la sua storia attraverso i nomi incisi sui monumenti ai Caduti.

Grazie direttore

Mandi. Concedetemi il saluto in Friulano. Tornando a casa in un’ora poco ortodossa trovo all’ingresso L’Alpino di novembre e... decido di leggere l’editoriale di Bruno Fasani. Mi incuriosisce l’inizio... continuo nella lettura. Le righe appassionano sempre di più. Data l’ora, forse il ragionamento limpido e fluido lascia il tempo che trova, ma è straordinario il messaggio, diverso dal solito e molto forte.

CREMONA – Dieci anni di “In Punta di Vibram”

L’iniziativa editoriale “IPDV – L’Impronta degli Alpini”, ha festeggiato dieci anni di attività ospite della sezione di Cremona: i proventi della collana confluiscono parte alla Fondazione Don Gnocchi e parte all’iniziativa “Alpini per l’Uganda”. Risale al 2004 la pubblicazione della fortunata antologia “In punta di Vibram”, il cui successo fornì lo spunto per pubblicare altre sei opere di narrativa e saggistica e per varie iniziative di contorno.

Riflessioni sulla leva

Navigando tra le pagine di internet mi sono imbattuto in una fotografia. Rappresenta un momento della sfilata del 2 giugno a Roma per la festa della Repubblica. Anno 1968, sullo sfondo il Colosseo, in primo piano un reparto sciatori del 5º Alpini, brigata Orobica. Una foto come tante se non fosse per un piccolo particolare: fra quei soldati vestiti di bianco ci sono anch’io. Un ricordo sepolto in fondo alla memoria è tornato vivo grazie a questa immagine scolorita.

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