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venerdì, 2 Maggio 2025

STORIA DELLE MONTAGNE

Come nascono le montagne? E cosa hanno significato per l’uomo nel corso della storia? Il libro è organizzato in due parti, di cui la prima ha carattere storico e la seconda parla degli aspetti scientifici delle montagne che l’autore, un geologo che insegna all’università di Oslo, ritiene particolarmente importanti. Un racconto erudito ma accessibile e piacevole su tutto quello che si sa o si vorrebbe sapere su questo elemento naturale che ha esercitato un profondo fascino sull’uomo fin dalla notte dei tempi. Belle immagini in bianco e nero, molte d’epoca.

Padre Rota è tornato in Italia

Caro don Bruno, sono l’alpino Padre Roda: dopo 22 anni di Brasile sono tornato in Italia per gravi motivi di salute. Quest’anno, dopo tanti anni, ho potuto partecipare all’Adunata nazionale a Piacenza. È stata un’esperienza bellissima, ho potuto respirare quell’aria di alpinità che anche da lontano non mi è mai mancata.

Dopo tanti anni…

Col mese scorso s’è conclusa la collaborazione di Giangaspare Basile con il nostro giornale. Perché si chiederanno i nostri lettori, che lo hanno conosciuto e apprezzato in tanti anni di presenza a L’Alpino? Vorrei dirlo un po’ da filosofo col sorriso, benché con il dispiacere del distacco.

GIOVANI COMBATTENTI PER LA LIBERTA'

Per la prima volta la vita e le azioni di tre partigiani della brigata Osoppo vengono analizzate alla luce di preziosi e inediti documenti d’archivio. La vita e la personalità di tre friulani ventenni che seppero combattere quando era necessario, pagando anche con la vita la dedizione al proprio ideale di libertà.

DALLA VALLE PO AL DON

L’autore, cuneese, appassionato di storia locale e militare, ha raccolto informazioni sul secondo conflitto mondiale anche grazie alle testimonianze di ex combattenti, una parte delle quali è raccolta in questo volume. Un omaggio alla comunità locale - perché in ogni Comune della provincia di Cuneo c’è una lapide con decine o centinaia di nomi di dispersi in Russia – reso attraverso la ricostruzione della vicenda personale di Ferdinando Chiabrando, uno dei pochi alpini della Cuneense tornato a baita.

MALATO D'INFINITO

Le virtù del sacerdote ambrosiano sono qui illustrate dall’autrice attraverso le parole del beato, i suoi scritti, le sue opere e le testimonianze di coloro che lo conobbero. Questo autentico testimone della carità ha molto da dire ancora oggi ai cristiani che sanno vedere Cristo in tutti coloro che incontrano. Il volume rappresenta quindi l’occasione per rileggere l’umana avventura di don Carlo che stupisce sempre per l’intensità e l’attualità.

Un socio originale

Egregio direttore, sono un capogruppo, e un mio socio mi ha chiesto: “Se l'ANA è apolitica e apartitica posso avere il bollino anche se sono molto contrario a quella specie di missione di pace in Afghanistan? Posso avere il bollino anche se sono contrario all'invio del libro verde? Gesù diceva di far del bene in silenzio e umiltà. Posso avere il bollino anche se sono contrario a interventi all'estero? (tipo il ponte da ricostruire a Rossosch).

Vorrei aiutarvi ad aiutare

Mi chiamo Laura, ho 21 anni e studio all’Università di Torino. Vi scrivo semplicemente per ringraziare gli alpini per il bellissimo evento che organizzano ogni anno: il ritrovo dei Babbi Natale! Purtroppo non ho mai partecipato direttamente, ma sono molto vicina all’evento per una doppia ragione. In primis, anche io sono stata ricoverata al Regina Margherita quando avevo 12 anni, per un brutto male. Restai in ospedale nel periodo natalizio, e fu davvero un momento buio che ricordo con timore ma anche con l’orgoglio silenzioso di chi ce l’ha fatta.

Sfogliando i nostri giornali – gennaio 2014

La nostra stampa.

Tanti ricordi e molti fatti

Ho letto L’Alpino di ottobre con la tua bellissima relazione su “Operazione asilo Sorriso a Rossosch” – 20 anni in amicizia”: bravo, bravissimo! Sei efficace e mi hai coinvolto profondamente in quei ricordi. Ho rivissuto ogni fase, fin dal primo approccio con Morozov 1990, quando con Caprioli e Grossi verificammo, in un breve blitz esplorativo, la completa agibilità dell’asta del Don già occupata dal nostro Corpo d’armata Alpino, da Karabut a Nowa Kalitwa, che ovviamente era per me la zona più toccante e pregna di ricordi incredibili, ma accaduti.

Uomini della memoria senza fughe nel passato

Ho letto recentemente una frase che mi ha molto colpito. L’ha citata il sociologo Baumann, ma non so se sia sua. La frase è questa: “Quando il ghiaccio si fa sottile, l’unica salvezza è la velocità”. Cosa voglia dire ghiaccio sottile, è presto detto. Significa lo spessore sociale, culturale, economico, relazionale in cui ci muoviamo. È indubbio che la “lastra” su cui pattiniamo è diventata davvero sottilissima e, da qui, la velocità del nostro modo di vivere. Velocità di opinioni che cambiano in continuazione senza che nessun pensiero prenda consistenza e si sedimenti.

Spirito imprenditoriale e cultura

È l’acqua l’elemento che caratterizza Pordenone, la città capoluogo del Friuli Occidentale, che il 9, 10 e 11 maggio del 2014 ospiterà l’Adunata nazionale degli alpini. Lungo il fiume che lambisce la città è nato e si è sviluppato in passato il centro cittadino. Non a caso l’attuale nome del comune deriva da Portus Naonis, ossia l’attracco lungo il fiume Noncello che collega questo territorio al mare. Se alle origini di Pordenone c’era quindi il traffico delle imbarcazioni commerciali, l’anima produttiva legata all’acqua ha caratterizzato anche il recente passato; la forza del fiume che scende a valle è stata sfruttata dagli opifici intorno ai quali è cresciuta e si è sviluppata la città durante il 1800.

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