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domenica, 18 Maggio 2025

Un alpino in Somalia

Sono trascorsi più di vent’anni dalla missione ONU del 1992 e i nostri militari sono tornati a Mogadiscio sotto l’egida dell’Unione Europea che, nel 2010, ha avviato l’operazione European Union Training Mission Somalia, allo scopo di addestrare le forze armate somale e legittimarne il governo transitorio, eletto dal parlamento nel settembre 2012. Dopo aver reso operativa la base europea all’interno dell’aeroporto internazionale di Mogadiscio la scorsa estate sono stati inviati dal Ministero della Difesa anche i primi soldati italiani.

Dramma, gloria e ricordo

Ricordare chi ha combattuto. Ricordare il passato per costruire il futuro. Ricordare che 62mila penne nere partirono per la terribile Campagna di Russia e che soltanto 19mila fecero ritorno alle loro case e alle loro famiglie, queste le parole chiave per leggere il significato della cerimonia del 71° anniversario della battaglia di Nikolajewka, organizzata dalla sezione di Colico “Alto Lario”. Una commemorazione che a Colico, in una cornice di montagne innevate, ha visto una grande partecipazione di penne nere. Le celebrazioni hanno avuto un prezioso prologo sabato sera, nel Teatro De André di Mandello del Lario: alla presenza del sindaco Riccardo Mariani si è esibita la fanfara della brigata Alpina Julia, diretta dal maresciallo capo Lorenzo Sebastianutto, con un repertorio di musica classica e militare.

In breve – marzo 2014

Notizie in breve.

Centenario della Grande Guerra: lettera d’intenti ANA-CAI

L’Associazione Nazionale Alpini e il Club Alpino Italiano hanno sottoscritto una lettera d’intenti per mettere a punto i progetti comuni, in occasione del centenario della Grande Guerra, con iniziative tese a mantenere viva la memoria e l’insegnamento del primo conflitto mondiale.

Il col. Cavalli nuovo comandante del 5°

Cambio al comando del 5° reggimento Alpini: il colonnello Michele Biasiutti ha ceduto le consegne al colonnello Carlo Cavalli, 51° comandante nella storia del reparto.

Il gen. Baron nuovo Capo di Stato Maggiore del Comando Truppe Alpine

Il generale di brigata Ornello Baron è il nuovo Capo di Stato Maggiore del Comando Truppe Alpine; succede al colonnello Silvio Zagli, che ha ricoperto l’incarico dall’agosto del 2011.

Staffetta alpina, bronzo a Sochi

Dopo 16 anni e quattro Olimpiadi invernali l’Italia conquista nuovamente una medaglia nel biathlon, grazie alla splendida prova nella staffetta mista dei due atleti del Centro Addestramento Alpino, il caporal maggiore scelto Karin Oberhofer e il 1° caporal maggiore Dominik Windisch e dei compagni di squadra Dorothea Wierer (Fiamme Gialle) e Lukas Hofer (Carabinieri).

Da Kabul a Solbiate Olona

Il Labaro dell’Associazione, scortato dal vice presidente vicario Adriano Crugnola, dal vice presidente Renato Zorio e dai consiglieri nazionali Cesare Lavizzari, Massimo Curasì, Ettore Superina, Guido Vercellino ha presenziato, lo scorso 10 febbraio, alla cerimonia di rientro dall’Afghanistan del comandante del NATO Rapid Deployable Corps – Italy (NRDC-ITA), generale di Corpo d’Armata Giorgio Battisti, e del contingente dello staff internazionale.

Addio a Schenetti

L’ultimo discorso, Emilio Schenetti lo ha rivolto ai suoi alpini, all’assemblea della sezione di Reggio Emilia che da lì a poco lo avrebbe rieletto all’unanimità (era presidente dal 2011). Al termine della riunione si è sentito male, accusando problemi respiratori. All’ospedale di Sassuolo gli viene diagnosticata una brutta polmonite che necessita il ricovero e un ciclo di terapie. Con il passare dei giorni, però, le sue condizioni peggiorano, fino all’epilogo nella notte del 16 febbraio, quando il suo cuore smette di battere. Al suo capezzale ci sono gli alpini ad assisterlo, su richiesta dei familiari.

Ciao Simona

Un grave lutto ha colpito il mondo alpino. Simona Hosquet, 29 anni, caporal maggiore scelto del Centro Addestramento Alpino è morta giovedì 6 febbraio, all’ospedale Parini di Aosta dopo essere stata estratta in gravi condizioni dalla neve, travolta da una valanga caduta nella zona di Cheneil in Valtournenche. L’enorme massa nevosa si è scaricata a oltre 2mila metri di quota su un gruppo di sciatori che stavano praticando l’eliski: due di loro sono rimasti illesi, mentre la Hosquet trovata sotto ad un metro di neve, è apparsa subito gravissima.

1918/19 – Dalla vittoria al ripristino dei territori liberati

L’autore, socio del gruppo di Pianzano e consigliere emerito della sezione di Conegliano, ci racconta alcuni aspetti della prima guerra mondiale, in particolare il periodo da giugno a novembre 1918, che vide l’ingresso al fronte dei “ragazzi del ’99”. Anche i reparti di Arditi furono potenziati trasformando i soldati italiani da difensori ad attaccanti. Nella seconda parte del libro si rende merito all’80ª Divisione alpina e al Genio militare che, insieme a molti prigionieri austro ungarici, dal novembre 1918 all’aprile 1919, ripristinò territori e fiumi in tempi brevissimi. Un’opera comune che gettò le basi per l’unione dei popoli d’Europa.

LA STAZIONE DI CALDÈ

È la storia dei quattro fratelli Albertoli: uno reduce di Russia, uno partigiano, gli altri due impegnati a favorire la fuga in Svizzera, prima dei prigionieri alleati evasi dopo l’8 settembre e poi di ebrei e perseguitati politici. La struttura in cui operavano, che faceva capo al CNL, era chiamata “Centro di Caldè” e prendeva il nome dalla stazione ferroviaria dove arrivavano i fuggitivi. Verso la conclusione si accenna alla storia dei fratelli Zampori, arruolati a forza nella Divisione Monterosa e fucilati in Garfagnana. Il loro padre, Clemente, colonnello degli alpini, Medaglia d’Argento al Valor Militare e socio fondatore dell’ANA, riposa nel cimitero di Castelveccana, vicino a Luino.

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