Sono trascorsi più di vent’anni dalla missione ONU del 1992 e i nostri militari sono tornati a Mogadiscio sotto l’egida dell’Unione Europea che, nel 2010, ha avviato l’operazione European Union Training Mission Somalia, allo scopo di addestrare le forze armate somale e legittimarne il governo transitorio, eletto dal parlamento nel settembre 2012. Dopo aver reso operativa la base europea all’interno dell’aeroporto internazionale di Mogadiscio la scorsa estate sono stati inviati dal Ministero della Difesa anche i primi soldati italiani.
Tra loro c’è il maresciallo Igor Pizzolato (nella foto), unica penna nera presente nella capitale somala, che è stato per molti anni all’8º Alpini di Cividale del Friuli e più recentemente al Comando della NATO a Bruxelles. Questo seppur piccolo contributo alpino insieme al grande aiuto internazionale stanno facendo fare un passo importante al paese del Corno d’Africa, a lungo in bilico tra anarchia e guerra civile. Anche se la strada è ancora in salita: ne è prova l’attacco di inizio anno proprio contro l’aeroporto di Mogadiscio dove sono stanziati, tra gli altri, il contingente italiano della brigata Folgore, i rappresentanti della Presidenza del Consiglio e l’Ufficio Italiano per la Somalia.