CUNEO – Borgo San Dalmazzo tricolore

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    Due giorni di festa a Borgo San Dalmazzo per l’80° del Gruppo, abbinato al terzo raduno degli alpini delle valli occitane, i 140 anni di costituzione della prima Compagnia di alpini avvenuta nel 1873 e i 70 anni del rientro del btg. “Borgo San Dalmazzo” dalla tragica Campagna di Russia. Il sabato pomeriggio è arrivata al monumento dedicato ai Caduti la staffetta partita dal Santuario di San Maurizio di Cervasca; a sera concerto della corale “Reiss” e relazione del prof. Mario Bruno che ha presentato il suo libro “Il battaglione alpini Saluzzo”.

     

    La domenica oltre 1.500 alpini si sono dati appuntamento in città fin dalle prime ore del mattino. Dopo la cerimonia dell’alzabandiera e la deposizione di una corona al monumento ai Caduti è iniziata la sfilata attraverso le vie del paese con i vessilli sezionali di Cuneo e Massa Carrara, seguiti da oltre 70 gagliardetti.

    Introdotti dai saluti del capogruppo, tutti gli interventi ufficiali hanno rilevato il forte legame degli alpini di ieri e di oggi con il proprio territorio e la nazione, e i valori di solidarietà che sono esempio per tutti. Ha concluso il presidente sezionale Antonio Franza. “Ricordiamo i tanti giovani – ha detto – che sono partiti per la guerra e hanno svuotato le nostre vallate, ma anche le mamme e le spose che hanno aspettato anni i loro cari, e pensiamo ai figli che non hanno conosciuto i loro padri; sicuramente ora sono qui con noi.

    Ricordiamo anche i militari di oggi, che hanno lavorato e stanno lavorando nelle missioni di pace all’estero, in Paesi martoriati dalla guerra, per costruire strade e scuole. I giovani dovranno portare il grande zaino che ci hanno lasciato i nostri padri”. Poi Messa al campo al termine della quale il capogruppo ha consegnato ai 4 reduci presenti il crest del Gruppo con il distintivo del battaglione “Borgo San Dalmazzo” e a Poldo, capogruppo onorario, una targa ricordo per i suoi 90 anni appena compiuti. Infine il rancio con oltre 450 partecipanti e l’ammainabandiera.

    Gianfranco Fabbri