18 C
Milano
sabato, 3 Maggio 2025

Quel giorno da alpino

Con riferimento all’encomiabile iniziativa alpina di “Quel giorno da alpino che non potrò mai dimenticare”, volevo sottoporre alla sua cortese attenzione la possibilità di raccogliere in un numero unico (o più numeri) tutti i racconti arrivati in sede.

“Signore delle cime”

Mi ha lasciato allibito la critica di un lettore di Bergamo, comparsa sul n. 1/2013 de L’Alpino relativa alla canta “Signore delle cime”. Alpini o alpinisti? Non ha capito l’autore che la montagna rappresenta i tanti problemi e le tante fatiche della vita per cui ognuno di noi ogni giorno combatte, ogni giorno si impegna per superarne le difficoltà, fino a consumarsi la vita.

Alpini o alpinisti?

In riferimento all’articolo “All’inizio fu un canto di soldati” apparso su L’Alpino n. 10 del 2012 ed ai numerosi altri articoli e cenni sui numeri precedenti relativi ai canti degli alpini, devo dire che non se ne può proprio più del “Signore delle Cime” ovunque e sempre alle varie nostre cerimonie e manifestazioni e soprattutto in forma quasi esclusiva alle esequie di alpini andati avanti.

Ancora sulle donne

Sul recente numero de L’Alpino sono state pubblicate due lettere in ordine alla tematica delle donne nella vita militare. Prima di entrare nel merito di tale argomento vorrei sommessamente far rilevare che lo Scarpone Canavesano, almeno nella grafica, è stato – forse – il primo a porvi l’attenzione. Certamente le considerazioni dell’artigliere Pivotto di Salcedo, anche nel modo come sono state poste, non si possono condividere e la tua breve chiosa è del tutto adeguata, anche se un po’ brusca.

Ombre e luci della storia

Se mi è concesso vorrei fare un’amichevole e breve precisazione all’amico Giuseppe Bertoldi di Gallarate che, sul numero di novembre della nostra rivista, ha evidenziato la stonatura del cappello alpino in quel di Predappio, dove “chi giace in quella tomba” è omaggiato da cappelli alpini.

Le donne, affidabili e precise

Oggi come ieri, nei licei e università, la donna ottiene migliori risultati del maschio grazie alla diligenza e allo spirito di sacrificio. Dopo 50 anni di vita in azienda posso testimoniare che la donna motivata è affidabile e precisa, non ammette intrallazzi ed è straordinariamente capace nella scelta del personale e nel recupero crediti.

Alpini di serie A e serie B?

La lettera del signor Branno di Napoli mi ha spiacevolmente sorpreso. Dopo tanti anni siamo ancora qui a parlare di alpini di serie A noi del nord e di quelli di serie B cioè del sud. Durante il mio periodo di servizio militare ho conosciuto alpini provenienti dall’Abruzzo, Calabria, Campania ed altre regioni del Sud. Si usciva insieme, si scherzava, si faceva fatica assieme.

Il DNA alpino

L’articolo de L’Alpino (novembre 2012) sui canti alpini mi suggerisce alcune considerazioni. Premetto che quando si parla di cori alpini (...e di fanfare...!) il barometro dell’umore va subito verso il “sereno”! Evidentemente il DNA non può tradire: i canti alpini sono parte integrante del nostro Essere.

La rubrica "Belle famiglie"

Leggo sul nostro mensile L’Alpino del mese di ottobre 2012, che la rubrica “Belle famiglie alpine” non è stata abolita ma spostata sul portale dell’ANA.

I russi… nemici?

So che disquisire su alcune terminologie può anche voler essere solo polemici (e di questo chiedo venia), anche perché stiamo parlando di morti, di sacrifici, di stenti, di sofferenze (anche atroci) ma, fra le righe del primo capoverso dell’articolo a pag. 10 del numero di novembre “Quella cjasute in riva al Don”, mi sono suonate anomale le definizioni di “nemico” e di “pattuglia nemica”… i russi in terra di Russia! Ma non eravamo noi gli invasori (o presunti tali!?).

Le stelle più brillanti

Erano appena concluse le ennesime, corali condoglianze per l’uccisione di un nostro caporale alpino, quando il Senato della Repubblica faceva mancare il numero legale circa un provvedimento che riguardava proprio l’Afghanistan, un trattato di cooperazione forse oggi più importante che l’invio di ulteriori Truppe.

Cappello e politica

Finalmente si legge a chiare lettere, a mio avviso (vedi L’Alpino n. 10), ciò che la nostra Associazione pensa dell’abuso del nostro cappello e del significato della vera politica, che non è quella che si vede ma quella che si vorrebbe vedere.

ULTIMI ARTICOLI

Partecipa anche tu al Campo Scuola all’Adunata di Biella

In occasione della 96ª Adunata nazionale Alpini che si terrà a Biella, stiamo organizzando un’attività volta a pubblicizzare i Campi Scuola coinvolgendo tutti coloro...

Andrea Cainero

Giuseppe Vezzari

Remo Facchinetti