Cappello e politica

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    Finalmente si legge a chiare lettere, a mio avviso (vedi L’Alpino n. 10), ciò che la nostra Associazione pensa dell’abuso del nostro cappello e del significato della vera politica, che non è quella che si vede ma quella che si vorrebbe vedere.

    La nostra dignità umana – quella vera – sana (di esempi ne abbiamo a non finire) non può essere sempre bistrattata e degenerata da elementi che tutto fanno meno quello che sono chiamati a fare. Luciano Foraboschi – Fiume Veneto (PN) Grazie direttore, non avevo dubbi, sei proprio stato di parola, avevi risposto alla mia lettera di protesta su chi porta il nostro sacro cappello nelle manifestazioni politiche, dicendomi che avresti fatto un editoriale. Bene: detto fatto sul n. 10 del 2012.

    Bravo direttore, anche se sei stato (e lo capisco) molto diplomatico, ma fermo e chiarissimo, come si deve essere in questi casi. Ti saluto come si fa qui da noi, un paese di 200 residenti a 1000 metri su nelle valli di Lanzo nel Torinese: “Ciao Pais”.

    Danilo Casagrande – Lemie (TO)

    Ritengo, cari amici, che noi alpini non dobbiamo avere doppie verità. Quelle che abbiamo e di cui dobbiamo essere convinti, dobbiamo dirle con garbo, ma senza compromessi o tentennamenti.