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martedì, 3 Giugno 2025

Milovice, un fiore ai nostri Caduti

Da quindici anni gli alpini delle sezioni di Belluno e di Conegliano ritornano a Milovice, nella Repubblica Ceca, per ricordare i nostri connazionali internati in quel campo di prigionia durante il primo conflitto mondiale. Vi morirono in 5.276, per malattie e denutrizione, ed ora riposano nel cimitero militare internazionale di guerra, assieme a soldati di altre nove nazioni. Angelo Dal Borgo della sezione di Belluno e Lino Chies della sezione di Conegliano sono i promotori di questa annuale trasferta, avvenuta anche ai primi del mese scorso, e conclusasi con una breve ma intensa cerimonia.

Inaugurato il deposito Colonna Mobile

Un importante tassello del progetto per la costituzione della Colonna Mobile dell’Associazione Nazionale Alpini è stato raggiunto. A Motta di Livenza (TV) nella giornata del 24 novembre, è stato presentato e inaugurato il magazzino-deposito delle strutture logistiche che compongono l’ossatura della Colonna Mobile ANA.

Luigi Reverberi raccontato dal figlio

Il destino talvolta si presenta beffardo riservando una morte misera a uomini dal vissuto valoroso. Al generale Luigi Reverberi accadde così. Morì a sessantuno anni, il giorno del suo onomastico dopo una vita dal sapore leggendario. Ce ne parla il figlio, ingegner Bruno Reverberi, generoso ad accoglierci nella sua elegante dimora milanese.

C’era una volta un’alpina…

La premiazione della 10ª edizione del concorso letterario “Alpini sempre” ha avuto un record di partecipazione. Nella sala del Circolo Culturale “La Società” c’erano gli alpini di Acqui e dell’acquese, di Novara, Casale, Asti, dalla Liguria, penne nere giunte da Savona e i marinai della sottosezione di Ponzone.

Con gli alpini ad Herat

Ci sono volute undici ore di volo sulla direttrice Roma-Abu Dhabi per raggiungere la base italiana di Herat. Seduti sugli scomodi sedili a rete del C-130 dell'Aeronautica militare in partenza dagli Emirati Arabi c'è un piccolo plotone dell'ANA guidato dal presidente Corrado Perona, con Federico Di Marzo, delegato ANA a Roma, i consiglieri nazionali Giovanni Greco, Cesare Lavizzari e Angelo Pandolfo, il webmaster di https://www.ana.it Michele Tresoldi, e il vostro cronista.

Contro la piena di torrenti e canali

Le recenti abbondanti precipitazioni che hanno colpito, nei primi giorni del mese di novembre, con particolare intensità alcune aree territoriali del nostro paese, hanno determinato l’intervento di volontari della nostra Associazione. La prima attivazione di nostri volontari si è svolta in Toscana in particolare nella provincia di Massa, coinvolti come supporto dell’organizzazione Provinciale, e con l’intervento di una squadra di volontari ANA con idrovore (inviata per un giorno dalla Regione Emilia Romagna).

Agricoltura e scuola a sostegno dell’Afghanistan

La possibilità di crescita e di ritorno alla normalità in Afghanistan passa soprattutto attraverso i tanti progetti umanitari di assistenza e ricostruzione sul territorio. Un bellissimo esempio è quello realizzato nella provincia di Herat, dove il contingente italiano ha collaborato per rendere più funzionale la “Urdu Khan Farm”, un’azienda agricola sperimentale. In cinque mesi di lavoro è stata costruita un’area che permetterà l’esposizione e la vendita delle centinaia di prodotti ortofrutticoli coltivati presso il Centro; alcuni sono prodotti di primissima qualità come le pesche e una varietà d’uva eccellente.

Pastori con le stellette

Una famiglia, un mentore, un riferimento. Per i ragazzi di vent’anni, in guerra lontano da casa, era questo il loro cappellano. Pregavano insieme alle Messe, celebrate al fronte davanti ad un altarino da campo poco prima dell’attacco, restituiva loro uno sguardo di tenerezza ed era accanto nel momento dell’addio. E una volta a casa, portava una parola di conforto per alleviare la disperazione di genitori e fratelli. Nel loro servizio in guerra i cappellani militari furono uno dei più alti esempi di carità cristiana, uno spirito che sopravvive forte anche oggi, nella loro missione in tempo di pace. Lo sono in modo differente perché diversi sono gli scenari sociali, culturali e di riferimento.

I cappellani militari in guerra e in pace

L’esigenza di assistere spiritualmente i militari ha origini molto antiche: Augusto, primo imperatore romano, riunì nella stessa persona la dignità militare dell’impero con quella religiosa del pontifex maximus. Con Costantino, nel 300 avanti Cristo, a ciascuna legione venne assegnato un sacerdote e una tenda per le liturgie e la preghiera. Essi attraversarono la storia: videro inginocchiarsi fieri condottieri, confessarono leggendari sovrani. Conobbero la parte più fragile d’ogni animo, non attraverso la forza delle armi, propria della guerra, ma attraverso quella più potente e universale della preghiera.

Artiglieri italiani e francesi insieme

Alpini del 1° reggimento artiglieria da montagna comandato dal colonnello Camillo della Nebbia e unità operative della 27ª brigade d’Infanterie de Montagne guidata dal generale Houssay hanno effettuato dal 27 novembre al 12 dicembre una esercitazione nella Savoia, nelle vicinanze di Valloire. Le avverse condizioni del tempo non hanno impedito lo svolgersi delle operazioni combinate, alle quali hanno preso parte anche unità di cavalleria e caccia dell’aeronautica francese.

Perona ai politici: “Noi ci siamo, e voi?”

È sempre più un momento di raccolta, oltre che di raccoglimento, la Messa che dal 1956 viene celebrata a dicembre di ogni anno in Duomo, a Milano. Fu una iniziativa di Peppino Prisco, in memoria dei Caduti del “suo” battaglione L’Aquila del 9° reggimento, poi estesa a tutti i Caduti. Con gli anni la Messa ha coinvolto un sempre maggior numero di Sezioni, Gruppi, alpini e cittadini. È divenuta un evento importante nella storia della nostra Associazione, rappresenta uno dei cardini della vita associativa: il ricordo di quanti hanno pagato con la vita il “dovere pericolosamente compiuto”.

In Libano un anno dopo

È passato un anno da quando l’Italia ha assunto il comando della missione UNIFIL con il gen. D. Paolo Serra, una nomina avvenuta due anni dopo il termine del mandato del gen. C.A. Claudio Graziano, e che rappresenta un prestigioso attestato di stima verso il nostro Paese, in prima linea nel promuovere la sicurezza nell’area del Mediterraneo orientale.

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Nato ad Aosta il 20 gennaio 1997 è dottore commercialista, iscritto anche all’albo degli esperti contabili della Valle d’Aosta e ha l’abilitazione alla professione...

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