'L'Adunata a Latina: una scelta saggia'

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La scelta di svolgere l’Adunata a Latina è stata una scelta saggia. Perché questa Adunata rappresenta la continuità con quanti sono venuti settant’anni fa a bonificare il territorio e costruire questa città. Ci ritroviamo nei loro cognomi e nei loro dialetti. Noi siamo i loro eredi: dovevamo esprimere quella solidarietà che ci hanno insegnato .

Il presidente nazionale Corrado Perona ha spiegato così i motivi dell’Adunata a Latina. Non dimenticando gli alpini d’Abruzzo e gli alpini del 9º reggimento, che avrebbero dovuto aprire la sfilata la domenica mattina. Ma è giusto che siano rimasti a continuare l’opera di soccorso e di assistenza alla popolazione ha continuato Perona Gli alpini del 2º sfileranno anche per loro, e così faremo anche noi .

Ha concluso ricordando il 90º della costituzione dell’ANA: Che questa Adunata sia anche una festa. Qualcuno aveva proposto di rinviarla, dopo i tragici fatti d’Abruzzo. Ma avevamo dato la nostra parola e l’abbiamo mantenuta . La conferenza stampa, tenuta al Palazzo della Cultura, era stata introdotta dal direttore de L’Alpino Vittorio Brunello, responsabile dell’Ufficio stampa Adunata.

È stata anche l’occasione per presentare l’Adunata e l’Associazione Nazionale Alpini, con i suoi iscritti, le sezioni e i gruppi e la Protezione civile e il Libro Verde della Solidarietà. Ma soprattutto il suo patrimonio morale che li fa punto di riferimento nella società. È seguito il saluto del presidente della Sezione Nicola Corradetti, che ha ringraziato il CDN, il presidente Perona e i rappresentanti delle istituzioni per l’aiuto dato al Comitato organizzatore.

Il sindaco Vincenzo Zaccheo ha espresso la sua gioia nell’accogliere i nipoti dei pionieri di quell’umanesimo del lavoro nel quale si riconoscono gli alpini di oggi. Essi ha continuato hanno portato la vita dove c’era la disperazione, il benessere dove c’era la palude: ad essi, ogni mattina, rivolgiamo un pensiero di gratitudine . Il generale di divisione Alberto Primicerj, comandante delle Truppe alpine, ha portato il saluto delle penne nere in armi, in special modo di quanti operano al di fuori dei confini nazionali.

Ha ringraziato il sindaco perché qui ci sentiamo come a casa e il presidente Perona perché l’Adunata, con il concorso degli alpini in armi e della Bandiera di guerra di un reggimento ci dà l’opportunità di presentarci come una famiglia unita. Gli alpini in congedo ha continuato il generale sono i gelosi custodi dei nostri valori e delle nostre tradizioni e con noi costituiscono un fronte compatto .

Ha parlato della Cittadella degli alpini allestita ai giardini comunali, una panoramica degli alpini d’oggi (ne scriviamo in queste stesse pagine, n.d.r.) ed ha concluso con un pensiero agli alpini del 9º di stanza a L’Aquila: Dovevano essere a Latina in questi giorni, ma abbiamo pensato che era meglio lasciarli vicini alle loro famiglie e alla loro gente. Li sentiremo ugualmente con noi .

Il saluto della Provincia è stato espresso dall’assessore ai Lavori Pubblici Salvatore De Monaco e quello della Regione dal responsabile della Protezione civile del Lazio Maurizio Pucci. Il generale Cesare Di Dato ha trattato del secondo volume sugli ultimi 16 anni della storia dell’Associazione, che sarà presentato ufficialmente ad Asiago il prossimo 11 luglio.

Il prefetto Bruno Frattasi ha avuto parole di riconoscenza per tutti coloro che hanno lavorato alla macchina organizzativa, che ha coinvolto funzionari di tutte le istituzioni della provincia e dopo aver ringraziato l’Associazione per la scelta di Latina si è detto sicuro che l’Adunata sarà una festa di popolo, infine Giangaspare Basile, caporedattore de L’Alpino ha parlato della funzione dell’ufficio stampa al quale fare capo nei giorni dell’Adunata.

Pubblicato sul numero di giugno 2009 de L’Alpino.