Tanta commozione mi ha suscitato la lettura dell’articolo di Cesare Lavizzari, intitolato Le lacrime del Vecio . A Cuneo un mio compagno di corso mi ha presentato Vicentini. Ho cercato di capire cosa questo uomo avesse visto e provato. Sono rimasto colpito dalla pace e dall’equilibrio che ha trovato nel lungo percorso della vita. Nonostante gli anni di prigionia in Russia non porta alcun rancore verso i suoi carcerieri.
Alessandro Guglielmo Gruppo Candelo (BI)
Carlo Vicentini non è solo un reduce di Russia. È un uomo che, a distanza di tanti anni, testimonia di che tempra erano fatti gli alpini della Julia. Nei suoi pensieri e nelle sue emozioni nessuno ha il diritto di entrare, ma i suoi scritti sono un esempio raro di precisione nella narrazione dei fatti e di totale assenza di qualsiasi forma di protagonismo. Un vero Alpino.