Illustre direttore, sono Antonio Vizzi, generale di brigata in quiescenza, oramai da 21 anni. Ovviamente, sono orgogliosamente alpino. La mia residenza è in Valle d’Aosta. Molti anni fa ero collaboratore del tuo, e nostro mensile.
Ti invio questa e-mail per congratularmi con te per la risposta che hai fornito all’alpino Luciano Busca (pag. 5 del numero di novembre), vice del Gruppo di Lequio Berra (Cuneo). Io credo che non avrei saputo replicare così bene. In realtà è proprio vero che: “…cosa vuol dire rendici forti?”. Forti di che cosa, chiedevi? Congratulazioni ancora e cari saluti a te e alla tua redazione, nella quale credo ci sia ancora qualcuna che si ricorda di me. Con affetto.
Antonio Vizzi
Caro alpino, grazie del tuo apprezzamento e degli auguri che ricambio, insieme alla redazione. Per venire al merito, quello che è importante chiarire è proprio interrogarsi sulla concretezza degli atteggiamenti da assumere davanti alle sfide storiche che ci stanno davanti. Continuare a parlare genericamente di valori, senza darvi contenuto concreto, rischia di esaurirsi nella retorica.