Al teatro Cafaro, ore 17,30 di venerdì 8, avviene l’ormai abituale incontro informale tra la sede nazionale e i presidenti delle sezioni all’estero. Sono presenti 18 delegazioni. Apre la seduta il consigliere nazionale delegato Ornello Capannolo, da poco arrivato dall’Abruzzo, dove si sta prodigando per coordinare gli aiuti alle popolazioni terremotate.
Esordisce, dopo i saluti di rito, affermando che gli abruzzesi hanno fortemente voluto che l’Adunata di Latina si tenesse come da programma e non fosse annullata, come qualcuno aveva caldeggiato. Sollecita i presidenti che non hanno ancora inviato il materiale relativo alla loro sezione per poter completare il libro sulla storia della presenza alpina all’estero. I contatti tramite e mail sono buoni, ma possono essere ulteriormente migliorati, quelli personali, con le visite organizzate dalla Sede Nazionale, sono frequenti e ricchi di soddisfazioni.
Il direttore de L’Alpino Vittorio Brunello interviene per sollecitare l’invio di notizie sull’attività associativa, assicurando che lo spazio per pubblicare quanto avviene all’estero ci sarà sempre. Interviene Roncarati, sezione Gran Bretagna, per segnalare che dopo Asiago e Bassano, dove gli alloggi riservati a chi proviene dall’estero erano ottimi, quest’anno sono dislocati troppo lontano, tenuto conto che gli utenti hanno tutti un’età avanzata. Bisinella, Montréal, è soddisfatto del fatto che L’Alpino arriva con tempestività ed auspica la pubblicazione di tutte le attività delle sezioni all’estero.
Covati, New York, ringrazia per l’ottima organizzazione dell’adunata ed esprime il suo cordoglio per le vittime dell’Abruzzo. Degli Esposti, Cile, finalmente sereno, manifesta la sua soddisfazione per l’organizzazione dell’adunata. Zuliani, Francia, esprime la sua solidarietà agli abruzzesi e informa che ci sono molte persone desiderose di contribuire alla ricostruzione dei paesi, ma vogliono sapere dove e come si spendono i soldi. Risponde Perona, chiarendo che si è in attesa di indicazioni da parte delle autorità preposte per definire gli interventi e che, per ora, chi ha fiducia in noi può dare il suo contributo anche subito.
Don Graziano Colombo, Romania, ringrazia Capannolo per il lavoro di coordinamento che svolge, nonostante il terremoto, e auspica che venga fatta una ricerca sugli alpini rumeni che hanno prestato servizio nel nostro esercito durante le due guerre mondiali. Gastone Vincenti, Colombia, ricorda a Perona che ha promesso una visita alla sua sezione e lamenta che su L’Alpino non sono state pubblicate le notizie da lui inviate.
Caretti, Argentina, sollecita una rapida soluzione del problema soci aggregati , essenziali, a suo parere, per la vita delle sezioni all’estero. Boschiero, Uruguay, lamenta che gli alpini impegnati in Abruzzo non si vedono in televisione perché non portano il cappello alpino. Turrin, Vancouver, a nome del presidente Dal Cengio, afferma di vedere parecchi giovani nelle sezioni che ha visitato. Così, conclude, vive lo spirito alpino e non si perde la nostra storia.
Pubblicato sul numero di giugno 2009 de L’Alpino.