La Staffetta fa tappa al Comando Truppe Alpine e raggiunge Brunico

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Questa mattina la staffetta è partita da una città nel cuore di tanti alpini, Merano, per anni casa di reparti dell’allora Brigata Orobica, ma anche sede del Battaglione addestramento reclute “Edolo” presso la Caserma Rossi, dove molti giovani bresciani e bergamaschi misero per sempre il cappello alpino.

Dopo l’omaggio dei corridori ai Caduti presso il Monumento all’Alpino, cui hanno partecipato le rappresentanze di tutti i Gruppi ANA locali e l’amministrazione comunale, la staffetta ha sfilato di corsa per le vie di quella che notoriamente viene chiamata la “città giardino”, fino a raggiungere il Reggimento logistico “Julia”, pedina fondamentale nell’assicurare il sostegno in termini di trasporto, mantenimento e rifornimento a tutta la brigata.

La successiva tratta si è sviluppata a Bolzano, dove hanno corso gli alpini del Reparto Comando e Supporti Tattici “Tridentina”, i quali portano sull’uniforme lo stemma con il motto che altro non è che l’urlo che risuonò a Nikolajewka tra le fila dell’omonima divisione, che riuscì grazie al “Tridentina avanti!” del generale Reverberi a rompere – combattendo eroicamente – l’accerchiamento sovietico e a ripiegare a ovest, salvando migliaia di alpini. Come ricorderà il reduce e scrittore Egisto Corradi, fu una gigantesca “carica a piedi”, quella della Tridentina, tramandata oggi da un motto sempre vivido. Nel capoluogo della provincia autonoma la fiaccola viene consegnata nelle mani del Comandante delle Truppe Alpine, il Generale di Corpo d’Armata Ignazio Gamba. Il passaggio del testimone avviene al Palazzo Alti Comandi, dove risiede il vertice delle Truppe Alpine dell’Esercito. Dopo gli onori  ai Caduti davanti al monumento recentemente collocato all’interno del Palazzo che fu sede dell’allora IV Corpo d’Armata, la staffetta guidata dal generale Gamba (il quale vanta importanti trascorsi tra gli alpini paracadutisti che per anni sono stati di stanza proprio a Bolzano), ha percorso molte vie cittadine, creando un ideale collegamento con la bella Adunata Nazionale del 2012. I corridori sono stati accolti dalle autorità cittadine presso il Comune, a testimonianza del legame che lega le penne nere alla città che ha visto e vede gli alpini in armi e quelli in congedo sempre presenti a favore della popolazione.

Dopo Bolzano, la Staffetta ha puntato verso nord, portandosi a Vipiteno, sede da più di un trentennio del 5° Reggimento Alpini, già parte della Brigata “Tridentina” e dal 2002 della “Julia”.

Con la magnifica cornice delle montagne dell’Alto Isarco a fare da sfondo al tragitto per le vie del suggestivo centro cittadino, i corridori – in testa ai quali il comandante del 5° colonnello Massimiliano Cigolini e il sindaco Peter Volgger, seguiti da alpini in armi e in congedo – si sono fermati all’interno della Caserma Menini – De Caroli, dove si è svolta una breve ma significativa cerimonia, ulteriore dimostrazione di una sempre crescente integrazione e collaborazione tra il reparto alpino e la comunità cittadina.

E così, all’interno delle più ampie celebrazioni dei 150 anni del Corpo degli alpini, il Reggimento – che ha partecipato a tutte le campagne militari dalle origini in poi – celebrerà i suoi 140 anni di vita a Milano, città che gli diede i natali: è infatti nel capoluogo lombardo che nacque il 5° Reggimento Alpini il 1° Novembre 1882.

La tappa si è conclusa a Brunico, in Val Pusteria, che fu sede dell’allora 11° Reggimento Alpini e oggi  ospita il 6° reggimento alpini, unità che forma alla montagna i quadri e i giovani delle Truppe Alpine,  dipendendo dal Centro Addestramento Alpino di Aosta, già Scuola Militare Alpina. La staffetta del 6° alla quale ha partecipato il Vice Sindaco percorrendo il centro città si è recata attraverso “il ponte tibetano” al cimitero di Guerra di Monte Spalliera ove alla presenza Sindaco Roland Griessmaier e del Comandante di Reggimento Col. Italo Spini sono stati resi gli onori ai caduti.

Dopo la sosta di domenica 26, appuntamento a lunedì, 27 giugno, con la Tappa San Candido, Cortina, Pieve di Cadore.