La Staffetta tra Lazio e Abruzzo

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Con una parentesi di tre giorni nell’Italia centrale, la Staffetta cambia paesaggio ma mantiene lo stesso spirito, quello cioè di raggiungere luoghi significativi della storia delle Truppe Alpine dell’Esercito. E la scelta non poteva non cadere su Amatrice, il luogo simbolo della tragedia del terremoto di magnitudo 6.0 che il 24 agosto del 2016 sconvolse una vasta area a cavallo di Abruzzo, Marche, Umbria e Lazio, colpendo seicentomila persone e causando oltre 300 vittime. Gli Alpini in armi, tra cui quelli del 9° reggimento della Taurinense di stanza a L’Aquila, insieme a quelli dell’Associazione Nazionale Alpini provenienti da tutta Italia, furono tra i primi soccorritori e prestarono la loro opera rimuovendo tonnellate di macerie, allestendo strutture di ricovero, assistendo lo sforzo logistico degli aiuti e fornendo pasti a migliaia di sfollati in un contesto disastroso. E proprio dal monumento all’interno del Parco Don Minozzi, eretto a ricordo delle persone che persero la vita quel giorno, è partita oggi la tappa di 22 km che da Amatrice – nel Lazio – si è conclusa a Montereale, in Abruzzo, snodandosi in borghi interessati dalla ricostruzione.

Al via il caporal maggiore scelto Antonio Pisani, di Potenza, e il caporale David Petrocco, di Carpineto della Nora (Teramo) del 9° Alpini, i quali sono stati salutati dal loro comandante, il colonnello Gianmarco Laurencig, e dal Sindaco di Amatrice Giorgio Cortellesi, in presenza di una rappresentanza della Protezione Civile appartenente al locale gruppo ANA. Amatrice, peraltro, si era tinta di verde lo scorso weekend, per l’annuale raduno della Sezione Abruzzi – intitolato non a caso alla solidarietà – che ha richiamato oltre 5000 persone, con la partecipazione di 110 gruppi di alpini, insieme alle Sezioni confinanti.

Tornando alla corsa, questa si è svolta per intero in uno dei cuori verdi d’Europa, lungo la Strada Statale 260 ‘Picente’, con i runner che hanno portato una piccozza, decorata con la drappella su cui campeggia il motto del reggimento, realizzata grazie al contributo delle Squadre Soccorso Alpino Militare e del nucleo MeteoMont del 9° Alpini, che vennero impiegate in tutte le fasi dei soccorsi dopo il sisma. Dopo i primi 12 km di corsa, c’è stato poi il cambio di testimone, passato al 1° caporal maggiore Luca Simiele (Campobasso) e al caporal maggiore capo scelto Salvatore Mirante, da Pignataro Interamna, nel frusinate, i quali hanno completato la tappa attraversando il passo di Montereale, punta dell’Alto Aterno, a quasi 1000 metri di quota. Montereale l’arrivo al monumento ai Caduti, con la resa degli onori e la deposizione di una corona di fiori, portata da un giovane alpino in armi e da un vecio, al cospetto del comandante di reggimento e del sindaco Massimiliano Giorgi, presenti tutti i gagliardetti di tutti i gruppi ANA della zona.