Questa mattina una delegazione dell’Associazione Nazionale Alpini, guidata dal presidente Sebastiano Favero e dal comandante delle Truppe Alpine gen. Ignazio Gamba, è stata accolta in udienza da Papa Francesco, in Vaticano. Durante l’incontro il presidente Favero ha donato al Santo Padre una pergamena con il suo saluto.
“Vorrei incoraggiarvi ad andare avanti così – ha detto il Papa agli alpini – ancorati alle radici, alla memoria, e al tempo stesso ‘legati in cordata’, solerti nell’aiutarvi, per non cedere alla stanchezza e portare avanti insieme la fedeltà ai vostri buoni impegni e alla parola data. Sono valori che da sempre contraddistinguono le Penne Nere e che acquistano ancora più rilievo in questo anno, che è il 150° dalla fondazione del Corpo degli Alpini”.
E si è soffermato sulla parola “fraternità”, che contraddistingue le penne nere nel loro impegno sociale: “Che cosa ha fatto sì che la vostra Associazione non sia solo un’organizzazione, ma assomigli a una famiglia? Mi pare di poter dire che il segreto non stia solo nei valori che vi accomunano e nello spirito di gruppo che vi contraddistingue, ma soprattutto nel senso vivo dell’altruismo. Non si è Alpini per sé stessi, ma per gli altri e con gli altri. Ed è bello che in questo senso vi proponete di “allargare la famiglia”, disponendovi a collaborare con altri: con i militari in servizio nell’Esercito, ma anche con varie organizzazioni benefiche. Oggi, nel soffocante clima di individualismo che rende indifferenti molti, c’è bisogno di ripartire da qui, di ritrovare l’entusiasmo di prendersi cura degli altri. È importante la vostra testimonianza: questa testimonianza è storica e attuale”.
Il testo integrale del saluto del Papa