L’Ospedale degli Alpini a Bergamo nuovamente in prima linea per fronteggiare l’epidemia

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Un'immagine d'archivio di una delle corsie dell'Ospedale da Campo Ana durante le attività dello scorso aprile.

L’Associazione Nazionale Alpini conferma tutto il suo impegno e sostegno alla riattivazione come Ospedale Covid dell’Ospedale degli Alpini, realizzato all’interno dei padiglioni della Fiera di Bergamo; dove, peraltro, col supporto delle penne nere, in questi sette mesi l’operatività a favore della popolazione non si è mai arrestata.

Per contribuire a fronteggiare l’epidemia, l’Ana aveva deciso già a febbraio di schierare a Bergamo il suo Ospedale da Campo, la più grande struttura di questo tipo in Europa. Sono state utilizzate strutture sia dell’Ospedale Maggiore sia dell’Ospedale Leggero. E, proprio grazie al patrimonio di credibilità della nostra Associazione, la risposta della società è stata eccezionale: al richiamo degli Alpini hanno risposto imprenditori, artigiani, commercianti e tantissimi volontari, che in una sola settimana hanno realizzato l’Ospedale.

E da febbraio centinaia di volontari di Sanità Alpina e Protezione Civile Ana hanno operato e continuano ad operare a Bergamo, fornendo anche l’indispensabile supporto logistico per il funzionamento della struttura e gli alloggiamenti del personale.
“L’Associazione Nazionale Alpini – sottolinea il presidente nazionale Sebastiano Favero – conferma così la sua storica volontà e capacità di azione a favore del Paese. L’Ospedale da Campo è una risorsa che le penne nere hanno voluto, con lungimiranza e notevole impegno, proprio per fronteggiare le emergenze; una risorsa, questa, espressa da un’Associazione che ha tratto linfa vitale dal servizio di leva; un servizio allo Stato che, ovviamente con moderni metodi e sinergie, chiediamo con forza di istituire nuovamente”.

“La Sanità alpina ANA – ha dichiarato il suo responsabile Sergio Rizzini – è impegnata nell’emergenza dal 4 febbraio, prima nel controllo degli aeroporti e poi progettando e costruendo l’Ospedale degli Alpini in Fiera a Bergamo; impegno mantenuto in tutti questi mesi fornendo il supporto logistico perché l’ospedale restasse operativo, grazie anche al prezioso aiuto della Protezione Civile Ana e dei volontari Antincendio Ana. Quando a inizio marzo – continua Rizzini – ho proposto di realizzare l’Ospedale degli Alpini in Fiera ho dovuto convincere, visto il contenuto innovativo del progetto, Regione e Dipartimento di PC nazionale, che poi però ci hanno supportato, autorizzando la realizzazione. Dopo la prima ondata abbiamo lottato per far capire a chi voleva dismettere la struttura a ottobre, che era opportuno mantenerla e grazie alla collaborazione di Regione e Prefettura di Bergamo ci siamo riusciti: la ragionevolezza ha prevalso e oggi, purtroppo o per fortuna, il presidio torna ad operare in configurazione Covid, anche se ha continuato ad operare a favore della comunità bergamasca”.