Ripristino della viabilità e sicurezza: gli obiettivi della PC ANA in Veneto

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Nel pomeriggio di ieri le attività della Protezione Civile dell’Associazione Nazionale Alpini nel feltrino avevano fotografato uno scenario complicato, dovuto all’emergenza meteo scattata in Veneto in seguito al forte vento. Un fenomeno estremo che, sul territorio di Feltre, ha provocato danni ingenti, andando ad abbattere alcune decine di migliaia di alberi, dai più giovani alle piante secolari. In città sono stati quasi completamente distrutti i parchi e i viali alberati, per i quali la città è conosciuta.

Uno scenario simile ma ancora più devastante è quello che, questa mattina, si sono trovate davanti le squadre della Protezione Civile ANA nell’alto Agordino. Sono probabilmente centinaia di migliaia gli alberi abbattuti nelle vallate sopra Alleghe, su alcuni versanti è difficile trovare un abete o un larice rimasto in piedi. In certi punti, sembra che una mano gigantesca abbia accarezzato i pendii e le piante, mettendole a terra come fossero stuzzicadenti su una tovaglia.

Nonostante la pioggia battente e qualche fiocco di neve che ha attenuato i timori per livello di fiumi e torrenti, le motoseghe dei volontari della PC ANA hanno risuonato per le valli dell’Agordino, concentrando i loro interventi sulla viabilità locale nei Comuni di Rocca Pietore e di Col Santa Lucia, liberando dai tronchi caduti le sedi stradali e consentendo di raggiungere le frazioni che risultavano isolate da giorni, portando sollievo agli abitanti.

Quello dei volontari è un lavoro ciclopico, attento e professionale in quanto, oltre al ripristino della viabilità, è importante mettere in sicurezza l’intero sistema territoriale, evitando nuovi problemi dovuti ai tronchi abbattuti, in attesa che vengano rimossi. Un’operazione che, vista la quantità e la loro collocazione sul terreno, impiegherà diverso tempo per essere completata.

I lavori per i volontari della PC ANA continueranno anche domani, 2 novembre, con le previsioni meteo ancora poco favorevoli. Per riuscire ad essere più incisivi e tempestivi, gli alpini hanno spostato il loro campo base da Ponte nelle Alpi, vicino a Belluno verso i siti di intervento, aprendo un campo avanzato a Taibon oppure a Cencenighe.

Stefano Meroni