Sono circa un centinaio i volontari della Protezione Civile dell’Associazione Nazionale Alpini che sono stati impegnati in prima linea sul fronte dell’emergenza gelo e neve.
Gli interventi hanno prevalentemente interessato le Unità del 4° Raggruppamento, nei cui territori, vedere scendere copiosa la neve è un evento non eccezionale, ma sicuramente straordinario. Ed è per questo che i disagi maggiori si sono registrati in quel Centro e Sud Italia dove, fatte le dovute eccezioni – come le zone montuose dell’Abruzzo o di alcune zone di Umbria e Marche – i territori sono meno preparati alla situazione metereologica avversa.
I volontari hanno generalmente operato in piccole squadre, attivati in ragione delle convenzioni in essere tra Protezione Civile ANA ed enti locali, su tante microemergenze circoscritte e localizzate, con compiti di sgombero neve, spargimento sale e, spesso, di assistenza alle popolazioni per superare le difficoltà di spostamento.
Oltre a queste attività hanno compiuto il monitoraggio dei livelli fluviali in quanto la neve caduta, trasformandosi in acqua, può determinare situazioni critiche a livello idraulico ed idrogeologico.
Un lavoro importante che “fa la differenza”, risolvendo sul nascere situazioni che, se non gestite, in poco tempo possono diventare delle emergenze di dimensioni ragguardevoli.
Stefano Meroni
Alcuni volontari all’opera per la emergenza neve e gelo (repertorio).