Dodici anni dopo la sua ricostituzione, il gruppo alpini di Mantova (117 alpini e 33 aggregati) ha finalmente la sua sede, presso il prestigioso Palazzo Italia del Circolo Unificato di Presidio dell’Esercito. L’evento è stato festeggiato dalle penne nere mantovane con una cerimonia che ha visto la partecipazione di numerosi Gruppi alpini del Veneto, dell’Emilia, del Piemonte, oltre che della Lombardia, con diverse decine di gagliardetti, e quattro vessilli sezionali (Verona, Cremona, Asti, Reggio Emilia).
Presenti, fra le autorità, il gen. D. Giorgio Battisti, capo di Stato Maggiore del COMFOTER di Verona ed il gen. B. Camillo De Milato, comandante del Comando Militare Esercito Lombardia, con sede a Milano. Ma la storia degli alpini mantovani, come ha voluto sottolineare nel suo discorso di benvenuto il capogruppo Massimo Battisti, inizia già negli anni ’30, quando Mantova era sottosezione di Verona, senza dimenticare le gesta eroiche di illustri alpini mantovani, tra cui il capitano Arnaldo Berni, medaglia d’Argento al Valor Militare, ricordato anche come Eroe del San Matteo , caduto su quella montagna il 3 settembre 1918, il colonnello Antonio Gioppi, medaglia d’Oro al Valor Militare, caduto il 13 ottobre 1916 sul Pasubio, il ten. col. Tito Zaniboni, che si guadagnò nel corso della Grande Guerra ben tre medaglie d’Argento ed una di Bronzo al Valor Militare, per finire con Ivanoe Bonomi, che fu il primo presidente dell’ANA dell’ultimo dopo guerra.
Un’attività che spazia dalla solidarietà nei confronti dei più bisognosi, alla partecipazione alla Giornata della colletta alimentare , all’opera dei volontari della Protezione civile (55 giornate prestate in Abruzzo nelle zone terremotate), al ricordo di chi ha dato la vita per la Patria, con pellegrinaggi nei luoghi cari agli alpini, come il Monte Grappa, il Sacrario di Redipuglia, il Monte Pasubio, il Bosco delle Penne Mozze. La bella sede del Gruppo intitolata al ten. Andrea Amidani, promotore della rifondazione del Gruppo nel 1997, scomparso tragicamente in giovane età sarà il punto di riferimento dei soci sparsi su ventidue Comuni della provincia mantovana.
Pubblicato sul numero di aprile 2010 de L’Alpino.