A Bergamo è iniziato il conto alla rovescia che più velocemente di quanto si pensi porterà al 7 maggio. Difficile descrivere l’atmosfera già palpabile non solo in città, ma ovunque si faccia accenno alla futura invasione degli alpini provenienti da tutta Italia in terra bergamasca.
Difficile, come è difficile raccontare le espressioni dei volti che si aprono in genere in un sorriso soprattutto da parte di chi ha già vissuto 24 anni fa l’ultima Adunata a Bergamo. Chi allora non c’era non riesce ad immaginare la tranquilla Bergamo trasformata dalla presenza di tanta gente. Bergamo per tre giorni ospiterà più del triplo della sua popolazione.
Attesa e curiosità, ma anche desiderio di non mancare all’evento e di fare la propria parte nell’accoglienza di tante penne nere. Basta vivere una giornata alla sede della sezione per rendersi conto di quante persone passino o telefonino per sapere dove trovare i manifesti da appendere o le bandiere per addobbare finestre e terrazzi o, semplicemente, per capire come la città si trasformerà, quali saranno le strade chiuse e in quali luoghi si potranno ascoltare cori e fanfare tanto amati da gente di montagna come gli orobici.
La disponibilità ad accogliere gli alpini, che la città sta già dimostrando, si concretizza con le iniziative messe in atto da Comune e Provincia: aree che diventeranno campi con tende, cucine, docce, servizi medici, palestre cittadine, oratori adibiti a dormitori, ma anche terreni privati concessi per l’allestimento di tende. Parchi e piazze saranno destinate a esposizioni e mostre dedicate agli alpini; cinema, sale e chiese ospiteranno cori secondo un calendario già fitto.
Ora che il programma delle tre giornate è quasi definitivo, i commercianti cominciano a pensare come rendere omaggio agli alpini con l’allestimento delle proprie vetrine: qualcuno ha acquistato bandiere da regalare agli abitanti dell’edificio in cui si trova il proprio esercizio per addobbare tutte le finestre. Il Comune darà il via a un concorso a tema per premiare la vetrina più bella.
È sicuro che ci sarà l’imbarazzo della scelta. L’invito ai comitati, alle associazioni locali è di promuovere eventi che permettano agli abitanti di partecipare senza concentrarsi in poche zone: tante feste di quartiere in cui tutti siano coinvolti. La città sembra pronta, ha deciso di aprire le porte per permettere a tutti di godere di una bella festa. Sono spalancate anche le porte dei musei cittadini che per tre giorni mostreranno i lori tesori dalle 9 alle 22, gratuitamente, così come gratuitamente si potrà girare su autobus e metrò leggero.
Questo è ciò che si può cogliere in città, che a partire da fine marzo renderà visibile l’attesa delle penne nere con striscioni e vetrofanie con frasi di benvenuto. Sul fronte ANA l’atmosfera è calda da parecchio tempo, da quando il 18 ottobre 2008 fu ufficiale la scelta di Bergamo quale sede dell’83ª Adunata. I gruppi della provincia stanno facendo a gara per offrire ospitalità a chi verrà da fuori, una sorta di gemellaggio tra gruppi alpini di province diverse, che permetterà anche a chi non abita in città di vivere l’Adunata, fino al momento clou della sfilata di domenica.
Quello che i bergamaschi apprezzano e parlando con la gente lo si rileva è che la serietà nella preparazione di questo grande evento è la stessa richiesta a chi verrà per soli due tre giorni in città. Negli incontri, nei comunicati forte è sempre il richiamo della sede nazionale e sezionale a un comportamento che sia rispettoso degli abitanti, perché l’Adunata coinvolgerà tutti, ma è bene che si abbia attenzione a chi magari è poco interessato o diffidente: non arrecare disturbo oltre il consentito, non creare situazioni di fastidio con bivacchi fuori dai luoghi consentiti
I bergamaschi ne sono sicuri, lo hanno già visto in passato e se ne fanno testimoni a chi nel 1986 non c’era: la città da domenica sera dopo la sfilata tornerà nella sua forma originaria, non ci saranno danni, né sporcizia dopo la presenza di oltre 400mila persone e quello che rimarrà sarà il ricordo di tre splendide giornate. Bergamo è pronta a scommetterci. (l.a.)
Pubblicato sul numero di aprile 2010 de L’Alpino.