Cargnacco dimenticato?No, il museo

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In risposta di quanto pubblicato nelle Lettere al Direttore a nome di Alessandro Barel nel numero di febbraio, intitolato Cargnacco dimenticato là dove si legge: Con rammarico abbiamo trovato una situazione di semi abbandono ; la frase messa in quel contesto sembra riferirsi al Tempio. Cosa assolutamente non vera in quanto il Tempio ed il sottostante Sacrario sono tenuti perfettamente in ordine. La cosa riveste diverso aspetto se si riferisce al museo, chiuso da alcuni anni per inagibilità dell’edificio, oppure all’edificio di fronte al Tempio che è di proprietà di Onorcaduti. La scrivente Sezione non ha alcun coinvolgimento in questo, dal momento che i reperti contenuti nel museo sono di proprietà, in parte dell’UNIRR, in parte del direttore del Museo, lo scrittore Guido Fulvio Aviani ed in parte di Onorcaduti. I pochi soldi stanziati, ci dicono, non sono sufficienti al compimento dei lavori, per cui il Comune attende altri fondi non potendo destinare finanze allo scopo.

Dante Soravito de Franceschi, presidente della Sezione di Udine

La lettera di Barel, sia pur con le precisazioni di Soravito, ha il merito di aver posto un problema: l’insieme delle strutture che fanno da complemento al Tempio e al Sacrario di Cargnacco hanno bisogno di interventi urgenti, a prescindere da problemi di proprietà od altro. La memoria di quei Caduti e le testimonianze lì raccolte appartengono, moralmente, a tutti. È il nostro credo associativo. Se è necessaria un’azione energica per realizzare opere che consentano di fruire pienamente un insieme di strutture finalizzate a rendere più vivo il ricordo dell’immane tragedia subita dai nostri soldati in terra di Russia, è necessario agire. Nessuno è fuori gioco.

Pubblicato sul numero di maggio 2009 de L’Alpino.