
Gli istruttori del Centro Addestramento Alpino in Afghanistan
Gli alpini che operano in Afghanistan, non si occupano solo di sicurezza e ricostruzione. E’ vero, riuscire a realizzare le condizioni affinché sia garantita la ripresa della vita socio economica del Paese va di pari passo con i progetti voluti per dare nuovo impulso ad una nascente democrazia.
Questo tra mille problemi e difficoltà legate alla presa di coscienza dell’importanza di dare agli afgani l’opportunità di camminare con le proprie gambe e provvedere in proprio alle loro necessità. Per far ciò, da tempo, sono stati avviati a Kabul corsi di formazione avanzata e di addestramento rivolti all’esercito locale, alla polizia di Kabul, a gruppi cinofili, a infermieri di ospedali, nonché l’informatizzazione di settori della pubblica amministrazione per una più efficace gestione della burocrazia. L’Afghanistan è un paese prevalentemente montuoso, con cime che arrivano sino ai 7.400 metri. Gli afgani hanno una conoscenza del proprio territorio assai profonda. Tuttavia, sono limitati nei movimenti dai cambiamenti climatici da una stagione all’altra. Per questo, gli alpini sono stati chiamati da tre anni a questa parte, a fare da istruttori su un terreno a loro congegnale: la montagna. A seconda degli avvicendamenti dati da turnazioni semestrali, gli istruttori di alpinismo provengo da vari reparti alpini italiani. In questi giorni d’inizio autunno, si sta svolgendo la prima fase di un corso sulle tecniche di ambientamento, movimento e combattimento in montagna, destinato a trenta militari dell’Afghan National Army, l’esercito afgano. La seconda, verrà effettuata in Italia, presso il 6° Reggimento Alpini di Brunico (BZ). L’obiettivo è quello di insegnare le basi necessarie per il movimento in montagna, le tecniche di arrampicata su una “palestra di roccia” artificiale, la discesa in corda doppia, i nodi, l’uso delle funi, la messa in sicurezza di un tratto pericoloso di itinerario e il soccorso e trasporto di un ferito.
Il sergente Emanuele Giannelli, nato ad Aosta trenta anni fa, è uno di questi istruttori d’alpinismo. Dopo un passato agonistico nella squadra nazionale di slittino su pista naturale del reparto attività sportive dell’esercito a Courmayeur e grazie alla solida esperienza maturata al Centro di Addestramento Alpino di Aosta, si trova adesso a Kabul ad istruire trenta colleghi dell’esercito afgano sulle tecniche di movimento in montagna.
Sergente Giannelli, da quali basi parte il gruppo d’allievi afgani?
Questi militari dell’esercito afgano che stiamo istruendo in questi giorni, non hanno basi scientifiche sul movimento in montagna. Hanno una cognizione empirica sull’andare in montagna, non certo sul cosiddetto movimento tattico. La minuziosa conoscenza del loro territorio li aiuta moltissimo, ma per i militari questo non è sufficiente. Per questo motivo, stiamo cercando di far loro apprendere le nozioni dell’alpinismo moderno. La base di partenza di questi ragazzi è una straordinaria motivazione e un coraggio da leoni nell’arrampicare.
Come è iniziato l’addestramento?
Dopo l’inquadramento iniziale sulle tematiche di sviluppo del corso, ci siamo concentrati sui nodi e i sistemi di legatura, sulla tecnica di arrampicata in mono tiro e la discesa in corda doppia. Prima di passare alla fase pratica su parete naturale, stiamo sviluppando le prime lezioni su una palestra artificiale di roccia.
E le montagne in Afghanistan, come le descriverebbe?
Il primo pensiero che mi è venuto in mente già dall’aereo che mi ha portato in volo a Kabul, è la maestosità. Guardandole dalle pendici, sembrano non finire mai. Mi ha colpito, poi, la diversità del loro aspetto da una stagione all’altra: aride d’estate, di un bianco fulgente d’inverno.
Mi dica, oltre a questi corsi di formazione, come possiamo sintetizzare il ruolo degli Alpini nelle attività in favore della popolazione afgana?
Gli Alpini impegnati in ISAF (International Security Assistance Force) supportano il governo afgano nell’opera di ricostruzione e stabilizzazione del paese, a seguito di un lungo periodo di guerre e devastazioni. Sostanzialmente siamo impegnati in attività di sicurezza a favore delle istituzioni e della popolazione locale, con interventi nell’istruzione, nella sanità e, in generale, verso la popolazione di Kabul.
Giuseppe Genovesi
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Istruttore di alpinismo mostra le legature
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Istruttore Sergente Emanuele Giannelli
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Militare afgano su parete artificiale
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