Incentivo economico agli alpini del nord?

0
33

Da un lancio d’agenzia (ANSA) del 25 settembre scorso abbiamo appreso del progetto di legge diretto a favorire l’arruolamento degli Alpini provenienti dalle zone di tradizionale reclutamento, con una incentivazione economica (500 euro).

Al di là dell’evidente incostituzionalità di una tale previsione normativa (che, forse, rende del tutto superfluo ogni commento), non si può evitare di osservare che altri dovrebbero essere gli strumenti da introdurre per favorire il ritorno ad un reclutamento zonale che tenga conto, però, della passione e della vocazione dei nostri ragazzi. Non ci interessa, in buona sostanza, che venga favorita la mercenarizzazione dell’alpino.

Abbiamo sottolineato sempre ed in tutte le occasioni che ci interessa l’uomo alpino, non il soldato vestito da alpino, qualunque dialetto parli. Dunque non è questione solo di provenienza geografica, ma soprattutto di vocazione e di corretta istruzione. Siamo attenti e sensibili al problema del possibile snaturamento dell’alpino, ma dobbiamo anche osservare che in questi ultimi anni, grazie a splendidi Comandanti che hanno imposto il ritorno dell’addestramento in montagna, le qualità anche morali dei nostri ragazzi in armi sono tornate a livelli che ci tranquillizzano.

Oggi, questi ragazzi, hanno rimesso lo zaino in spalla ed hanno ricominciato a fare fatica, scoprendo lo sforzo come vero valore. Certo rimane il problema, che abbiamo denunziato in tante occasioni, delle troppe domande di arruolamento provenienti dalle zone di tradizionale reclutamento, che vengono respinte.
In questo senso c’è ancora molto da lavorare.

Corrado Perona
Presidente dell’Associazione Nazionale Alpini