Ai tempi di mio padre, quando arrivava la cartolina precetto, il ragazzo se ne accorgeva perché, tornando a casa vedeva che la madre piangeva e il padre rideva. Era segno che diventava adulto. Ora le madri accompagnano il figlio maggiorenne al treno, all’ultimo anno di liceo, e col telefonino controllano quando ritorna al nido. Il servizio di leva serviva non solo ai ragazzi, ma soprattutto alle madri per ammettere che il figlio era diventato grande!
Alfonso Mauro Bonacina
Non possiamo contestare alle madri il diritto di preoccuparsi della crescita delle loro creature. A prescindere dall’età. Riteniamo invece fortemente negativa, per la formazione dei giovani, la determinazione con cui tante mamme cercano di mantenere il più possibile i loro figli nel limbo dell’infanzia. La leva imponeva uno stacco dalla famiglia, stabiliva l’obbligo al riconoscimento di doveri verso lo Stato e verso gli altri, e contribuiva in modo significativo al processo di maturazione. Il diritto di sviluppare la propria personalità senza pesanti ingerenze esterne non può essere conculcato da un malinteso sentimento materno. Le conseguenze di un’educazione troppo protettiva sono sotto gli occhi di tutti: deresponsabilizzazione diffusa e tendenza a restare degli eterni immaturi.