Sono triste. Ho il magone che mi soffoca. Appena finita l’Adunata, dopo cena, usciti per fare un ultimo giretto per Cuneo ad osservare la gente che cammina per la strada senza macchine, incontriamo un gruppo di alpini di Nozza che mi trascinano in canti e balli infiniti. Ora le risate, le fanfare, i sorrisi, il clima di festa e di amicizia hanno lasciato il posto al vuoto. Sono triste e allo stesso tempo felice per questi tre meravigliosi, irripetibili giorni. Grazie alpini!
Serena Cuneo
È anche questo un aspetto non secondario dell’Adunata. Riportare per qualche giorno, alpini e popolazione delle città dell’Adunata a vivere insieme in una rapporto umano, improntato alla fraternità, che ricorda la semplicità della famiglia, della contrada, della comunità.