LUINO Raduno al Passo Forcora

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Il passo Forcora è un avvallamento tra due cime, arrotondate dal movimento dei ghiacciai che modellarono le montagne attorno al Lago Maggiore. La Forcora è per i luinesi il punto d’incontro in quota: di chi cerca e trova funghi, di chi ha imparato a sciare; tutti vi hanno
trascorso ore piacevoli e spensierate. Mancava solo un raduno di alpini.
È un limpido giorno d’estate quando, scarpinando sul Monte Covreto, non lontano dal Passo, incontro Giancarlo Mignani, capogruppo degli alpini di Maccagno. Parliamo di
montagna, della vita sezionale e di quanto accade nelle nostre valli. Poi Giancarlo mi confida un suo sogno : il raduno di monte in Forcora. Proponiamo il progetto al consiglio della nostra sezione che, dopo un’attenta valutazione, lo converte in realtà. La camminata lungo
il vecchio sentiero che collega Maccagno al Passo Forcora in circa tre ore di marcia è stata un successo. Si è pertanto stabilito di organizzare ogni anno questo appuntamento, corredato da un’esposizione di vecchi cappelli alpini e di bandiere d’epoca, simboli e testimonianza
della nostra storia.
Il suggestivo panorama dai colori autunnali è la migliore scenografia per la nostra sfilata. Al raduno è presente il giovane cappellano sezionale don Fabio Volpato, già alpino dell’Edolo che, smessa la divisa con le Fiamme Verdi, ha indossato l’abito talare dell’Ordine dei Paolini.
La messa al campo è stata celebrata da don Angelo Villa. Alla Comunione, un fuori programma inaspettato: Gemolo Bonatti, della Monterosa , e Marco Pianezza, della brigata partigiana Garibaldi dopo aver ricevuto il Sacramento si sono stretti la mano. Un gesto significativo, che dovrebbe far riflettere tutti coloro che si ostinano a credere che la memoria
del passato impedisca di vivere il presente e pensare a un futuro comune. La brezza della Forcora diventa tesa e fredda. Tra poco i cervi usciranno per il pascolo serale, mentre noi, raccolto il nostro zaino zeppo di ricordi e di felicità, scendiamo lentamente verso valle, accompagnati dall’ultima canta che si perde nella fitta pineta di Graglio.

Andrea Bossi