Zona franca

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    Rubrica aperta ai lettori.

    Che fare della Bandiera?


    Grazie per aver pubblicato su il nostro giornale ‘L’Alpino’ l’articolo a pag 3 ‘Che fare della Bandiera?’ del mese di marzo.
    Grazie anche della promessa di non intendere di archiviare il caso, e spero anche di altri, come la leva e l’arruolamento nell’esercito italiano di extra comunitari (che forse nella loro Patria sono stati educati a rispettarla). Quale peggiore offesa alla Bandiera quella di pulirsi?
    Se questa la ritengono una prerogativa parlamentare, siamo andati molto in basso.
    La cosa che mi meraviglia sono quei parlamentari che nei loro comizi sono venuti a promettere come primo punto del loro programma l’esaltazione della Bandiera, della famiglia e della Patria, per poi accettare questa situazione. L’esigenza di conservare il potere fa rinnegare tutto questo e altro.
    La ‘carega’, come diciamo noi veronesi, fa comodo a tutti indipendentemente dall’idea politica di appartenenza. Qual quel figlio che rinnega la madre, anche se di malaffare?Voi, cari parlamentari, avete fatto questo. Dov’ la vostra coerenza e la vostra dignit?
    Politici, ricordatevi che la bandiera il simbolo di una Patria, o di una Nazione come dite voi, e offenderla equivale a non riconoscerla. Siete stati eletti per rappresentare noi cittadini, e non per esprimere pareri personali o che vi hanno imposto per la ragione di partito, diversi da quelli che siete venuti a presentarci nei vostri comizi. Non riesco a capire come la Giunta delle autorizzazioni a procedere abbia ritenuto che questo reato si debba intendere come ‘prerogativa delle funzioni di parlamentare’.
    Dobbiamo ringraziare il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi per il suo continuo incitamento a onorare la Patria e la Bandiera. Cosa che ormai era stata abbandonata.
    Coraggio signor direttore, abbiamo bisogno di persone come lei, che indipendentemente delle sue idee politiche, quando si toccano i pilastri della Patria, reagiscono fermamente ma pacatamente, virt a me mancante.


    Pietro Masnovo
    Soave (VR)


    Una brigata di alpini… in congedo


    Lettera aperta al Ministro della Difesa on. Antonio Martino Egr. Signor Ministro Martino, non le scrivo come avversario politico avendo la sua stessa formazione. Per, prima di tutto, sono alpino e prima ancora sono italiano e come tale sono amareggiato e offeso per la sua proposta di una brigata di mercenari stranieri. Le faccio una proposta: provi invece a pensare a una brigata di alpini in congedo, magari pensionati.
    Forse, ma solo forse, non saremmo in grado di affrontare la prima linea, ma per i compiti di interposizione, di sorveglianza, di logistica potremmo dare un contributo decisivo. Provi a pensare ai vantaggi che tale Corpo potrebbe offrirLe: dall’assoluta fedelt alla Patria, all’orgoglio di poter ancora servire sotto la ‘penna’, alla minima necessit di addestramento, quindi costi inferiori, alla possibilit di trovare ogni grado della gerarchia e ogni specialit dal furiere all’assaltatore, dal mortaista all’artigliere, al trasmettitore, all’esploratore, al paracadutista gi bell’e pronti.
    Crede che non saremmo in grado di servire con dignit e prestanza?Provi a dare un’occhiata a quelli che partecipano alle nostre gare a tutti i livelli, alle nostre Adunate. Provi a pensare all’esperienza che una vita da alpino, anche se in congedo, porta. Provi a pensare ai nostri nuclei di Protezione civile. Pensi a quanti piccioni prenderebbe con una sola fava!
    Volendo mettere una nota umoristica, potrebbe esserci bisogno tra i medici militari di un urologo per qualche incipiente ipertrofia prostatica, ma sarebbe ancora il minore dei mali e potrebbe essere anche un corretto screening del cancro della prostata! Se non dovesse trovare l’idea troppo balzana (ma prima ci pensi bene) consideri il mio nome in cima alla lista.
    Buon lavoro.


    Nicola Margiotti
    Castellanza (VA)



    Politica, partiti e buon gusto


    Egr. Direttore,
    ho letto con rammarico la sua lettera aperta ‘Che fare della Bandiera’ indirizzata al ministro Bossi. Ho sempre pensato che gli alpini fossero apolitici ma dopo il suo articolo non lo penso pi. Da oltre venti anni sono capogruppo, orgoglioso di esserlo come sono orgoglioso d’essere consigliere di circoscrizione
    della Lega Nord.
    Prima del ministro Bossi anche molti altri parlamentari hanno fatto delle dichiarazioni forse un po’ sopra le righe, ma non era mai avvenuto che ‘L’Alpino’ prendesse una posizione politica di questo genere.
    In chiusura, Lei menziona l’urna di un caduto di vent’anni. Quale sarebbe stata la sua risposta se gli fosse stato chiesto se preferiva continuare a coltivare il suo campo o andare a combattere, non per la difesa della sua Patria, ma in terra straniera per poi tornare a casa in un’urna avvolta nel tricolore?Lascio a Lei la risposta.
    Il nostro gruppo, su mia proposta, sta costruendo un dispensario con maternit all’interno della foresta equatoriale della Costa d’Avorio, con grande impegno personale e spirito di sacrificio. Il giorno della posa della prima pietra, con il cappello in testa, abbiamo issato il Tricolore.
    Desidero ricordare che avevamo richiesto la bandiera al battaglione dei sette alpini Caduti, in memoria dei quali stiamo costruendo questo dispensario, ma la risposta non ci ancora pervenuta. Lascio a Lei la conclusione.


    Alberto Begalli
    Capogruppo alpini Quinzano





    Pubblichiamo di buon grado questo intervento del nostro capogruppo di Quinzano, come contributo alla discussione che vogliamo sempre schietta e aperta. Ma proprio per questo contrariamente alle nostre abitudini intendiamo chiarire quello che ci sembra un malinteso. Il nostro presidente nazionale Parazzini ha detto, in un intervento pubblico, che se guardassimo agli orientamenti di partito di un gruppo di alpini presi a caso, scopriremmo che comprendono tutto l’arco costituzionale.
    Questo per dire che un conto sono i partiti tutti egualmente legittimi e un altro la politica. E non c’ nulla di politico nella frase pronunciata dall’onorevole Bossi, e neppure di partitico: prova ne sia che il nostro capogruppo, pur con le sue convinzioni della quali orgoglioso, onora la stessa Bandiera, e lo fa anche con le opere, e che opere!, da vero alpino.
    Ma perch non riconoscere che anche i politici, che anche ‘Lui’, pu sbagliare?Si farebbe un buon servizio alla politica. E allo stesso partito.