Gli alpini servono ancora, e tanto. All’Esercito e alla Nazione

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    ‘Evoluzione e impiego delle Truppe alpine dell’Esercito italiano’ il titolo della tesi con la quale…

     

    …lasciando l’Accademia di Modena per la Scuola di applicazione di Torino, il sottotenente Federico Petrocco relatore il brigadier generale Vincenzo Castellari ha acquisito il diploma universitario in Scienze Strategiche. Nella foto lo vediamo, ancora cadetto, con il padre Lamberto, il brigadier generale degli alpini giustamente orgoglioso del proprio ragazzo che sta intraprendendo la stessa strada.
    La tradizione di padre in figlio negli alpini parte della storia delle penne nere, quindi non certo una novit averli entrambi alpini. Ci piace soffermarci per
    sulla tesi di questo giovane ufficiale di prima nomina perch coniuga perfettamente il pi genuino spirito alpino, appreso in famiglia, con un altrettanto genuino spirito militare improntato ad una visione moderna.
    La tesi traccia una panoramica del Corpo degli alpini dalla sua nascita ai nostri giorni. Dal regio decreto del 15 ottobre 1872, istitutivo delle prime 15 compagnie per la difesa dei confini montani, fino alle missioni di pace dei nostri giorni. In mezzo, le guerre che hanno devastato il Novecento, la RSI, la Resistenza, la rinascita del nostro Esercito.
    Una esposizione in un’ottica tutta alpina, che non manca tuttavia di evidenziare luci ed ombre, la tradizione e la necessit di adeguarsi ai tempi nuovi, l’inseparabile ‘fratello’ mulo e le nuove tecnologie, i nuovi equilibri dei grandi scacchieri mondiali ed il ruolo che l’Italia intende svolgervi con la propria Forza Armata.
    Per concludere ‘alpino’ non un semplice nome, ma un modo di essere. Che gli
    alpini hanno una duttilit d’impiego che nessun’altra specialit possiede, che pur nella necessaria ristrutturazione, nell’ammodernamento delle dotazioni e degli armamenti ‘armi, uomini, mezzi ed ideali sono solo strumenti che nell’insieme garantiscono l’efficienza dell’Esercito. Lo stesso Esercito, poi, non ha valori propri da difendere, oltre l’onore militare; quindi a sua volta strumento della societ che se ne avvale per difendere la propria integrit. Questa una regola fondamentale sempre valida. Nessun elemento in s essenziale. Serve solo se utile alla funzione da assolvere.
    Ma gli alpini servono ancora, e tanto. Serviranno a lungo. All’Esercito e alla Nazione’.
    Cos conclude la tesi il sottotenente Petrocco. Ci auguriamo di incontrarlo, al termine della Scuola di applicazione, con i gradi di tenente sul cappello con la penna.