Doveva essere un’edizione solenne per segnare il centenario della nostra Sezione di Venezia. Ci hanno negato tutto, l’alzabandiera, la sfilata, insomma tutti quei momenti di visibilità che rendono significative le nostre cerimonie alla popolazione che anche qui nel veneziano ci apprezza. Così ci è venuto in mente di offrire alla Madonna del Don, vere e proprie esperienze umane, derivate dal nostro impegno durante la pandemia: una sorta di legame con le sofferenze che la sacra icona portata dalla terra russa ricorda a noi alpini.
Invitando la nostra Protezione Civile e la Sanità Alpina, con la collaborazione della Presidenza nazionale e del Consiglio Direttivo Nazionale, della Pc, dei coordinatori e del Gruppo di Mestre guidato da Alberto Bonfiglio, siamo riusciti a realizzare una festa della Madonna del Don davvero memorabile. Hanno offerto l’olio delle lampade dell’altare della sacra icona e rinnovato la fiammella, che le fa ardere perennemente, il coordinatore nazionale della Pc Ana Andrea Da Broi e il responsabile della Sanità Alpina – Ospedale da Campo, Sergio Rizzini. Un segno di continuità dell’impegno degli alpini che tanto hanno lavorato, visto, sofferto in questi quasi due anni di pandemia.
Al Consigliere nazionale Lino Rizzi – presente assieme al segretario del Cdn Daniele Bassetto – oltre al breve intervento in cui ha spiegato le intenzioni di questa iniziativa, è stata affidata la lettura dell’atto di dedicazione degli alpini alla Madonna del Don. Erano numerosi i rappresentanti sia della Pc che della Sanità Alpina: i coordinatori del 4º e 3º Raggruppamento Stefano Ravenna e Sauro Lambruschi.
Per la Città di Venezia l’assessore all’ambiente De Martin ha rappresentato il sindaco e per la Regione Veneto Alice Lemessi dell’ufficio volontariato; la Pc della Città di Venezia era presente con il vessillo e tre volontari. Anche quest’anno siamo riusciti a tener alto l’impegno che ci siamo presi con padre Narciso Policarpo Crosara: onorare sempre la sacra icona, responsabilità così ben ripresa nell’atto di dedicazione “A Te tutto il popolo degli alpini di ieri e di oggi si consacra. Sopra di esso non scenda mai la notte dell’indifferenza, della dimenticanza dell’incredulità. Aiutalo a essere una vera chiesa e casa di fede di solidarietà e di amicizia”.
Ringraziamo anche tutti gli alpini delle Sezioni di Vicenza, di Valdagno e di Venezia che il giorno precedente si sono ritrovati davanti alla tomba di padre Policarpo per ricordarlo con un serto fiorito. Che la Madonna ci aiuti a tornare alla normalità!