Voglia di ricominciare

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    Stimatissimo direttore, mi chiedo spesso come potremo ripartire dopo questo lungo periodo pandemico. Sento molti dire che gli alpini non si sono mai fermati, e pensando alla nostra Pc e a quanti si sono adoperati, e ancora lo stanno facendo, posso anche essere d’accordo, ma quante occasioni perse! Ci siamo chiusi in casa per direttive e per paura, abbiamo perso tanti amici cari, parenti e conoscenti, e c’è la tendenza a chiudersi in se stessi. Prima o poi tutto tornerà alla normalità, si spera, ma con quale entusiasmo proseguirà il percorso di questa nostra grande famiglia alpina? Ci stiamo spremendo per ideare iniziative che tengano attenti e vivi i nostri soci, ma l’impossibilità di essere fisicamente presenti non dà gli stessi risultati. Penso che mai come ora dobbiamo unire le forze e nel tempo stesso distribuirle su tutto il territorio; una parola di conforto, un gesto, una telefonata, non dobbiamo lasciare solo nessuno. Non so come si potrà ripartire, ma l’esempio dei nostri reduci di Grecia, Albania e Russia, per citarne alcuni, deve essere stimolo e motivo per la ripartenza. Siamo chiamati ancora una volta a non mollare e a dimostrare a noi stessi in primis quanto e chi siamo, con lo stesso spirito di umiltà che ci ha sempre contraddistinto.

    Denis Veronese, Gruppo di Nanto, Sezione di Vicenza “Monte Pasubio”

    Caro Denis, il tuo scritto è pieno di realismo, sia quando temi la rassegnazione, ma soprattutto quando sproni a reagire. Come ho scritto nell’editoriale, noi siamo oggi in purgatorio. Sta a noi decidere i tempi per uscirne. Personalmente ho paura dei brontoloni, di coloro che nella difficoltà trovano sempre il modo di tirare in ballo gli altri per scaricare sopra di loro responsabilità e fatiche. È una storia vecchia come il mondo, espressa nella cultura del capro espiatorio. Gli ebrei prendevano un caprone, gli buttavano addosso tutte le maledizioni possibili e poi lo portavano nel deserto perché morisse di stenti. Tra noi non può essere così. È colpa dell’Ana, del Presidente nazionale, dei Consiglieri, del bollino della tessera troppo caro, del Presidente di Sezione, del Capogruppo, di su, di giù… Se ci sono problemi li dobbiamo discutere con serenità e nei dovuti modi gerarchici, ma questo è il tempo di riaccendere i motori, per riportare entusiasmo e voglia di ripartire.