Viaggio della memoria in Eritrea

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    Dal 6 al 17 aprile 2010 si è svolto il viaggio della memoria di un gruppo di alpini in Eritrea per onorare i nostri Caduti e quelli indigeni, chiamati àscari (soldati). Mercoledì 7 intera giornata volta a scoprire l’italianità della capitale eritrea, Asmara. Guidati da Salvatore percorriamo, cappello alpino in testa, le vie del centro già denominate corso Impero, corso Italia, viale Roma, largo Milano, nonché le vie Leonardo da Vinci, Garibaldi, Nino Bixio, Mazzini, Marconi. In città ci sono tuttora scuole e istituti italiani. Giovedì 8, in tre ore di autobus, raggiungiamo la località di Daro Ghunat dove, nel 1939, è stato edificato il monumentoossario ai Caduti italiani della tragica battaglia di Adua, avvenuta il 1º marzo 1896.

    Alla cerimonia per onorare i Caduti erano presenti: autorità locali, il col. Silvestro Maccariello (addetto militare all’ambasciata d’Italia), i vessilli delle sezioni di Udine e Milano nonché i gagliardetti di Muris di Ragogna, sezione di Udine, di Cercivento (Carnica), di Forno di Zoldo (Belluno), di Cadegliano Viconago (Luino) e di Sabaudia (Latina). La corona d’alloro, con un nastro tricolore riportante la scritta L’ANA ai Caduti’, è stata deposta ai piedi dell’obelisco da due alpini del gruppo di Cadegliano Viconago (Varese). L’alpino Parozzi ha coordinato le operazioni con le autorità locali. Analoghe manifestazioni patriottiche nei cimiteri militari italiano ed eritreo di Asmara (venerdì) nel cimitero degli eroi di Cheren (lunedì) e al mausoleo di Dògali dove una colonna di 548 soldati guidati dal ten. col. De Cristoforis, il 26 gennaio 1887 fu attaccata e pressoché annientata dai 7.000 uomini di ras Alula.

    Sabato 10: in mattinata visitiamo lo stabilimento tessile del Gruppo Zambaìti’ che dà lavoro a cinquecento persone, gestito dall’imprenditore e alpino di Leffe (Bergamo) Giancarlo Zambaìti; questi ci gratifica con un prelibato pranzo, preparato con prodotti nostrani, vino compreso. Domenica 11, alle 9,30, nella cattedrale gremita di fedeli, partecipiamo con vessilli e gagliardetti, alla Messa, celebrata in lingua italiana da padre Gabriele, frate eritreo, il quale, nella breve omelia, ha detto: … ho il piacere di evidenziare che oggi, qui tra noi, ci sono gli alpini d’Italia, arrivati per ricordare ed onorare i loro e i nostri Caduti … . Martedì 13, col trenino a scartamento ridotto, composto da due vecchie carrozze e motrice funzionante a carbone, costruita nelle officine Ansaldo di Genova, su una sinuosa strada ferrata in costante discesa, in quattro ore arriviamo nella città di Ghinda, sulla direttrice del Mar Rosso e quindi nell’afosa Massaua.

    Dopo una bella serata al circolo dell’esercito Garden’ di Asmara con cena a buffet in un’atmosfera di autentica e cordiale amicizia, raggiungiamo la sede dell’ambasciata d’Italia dove l’ambasciatore Gaetano Martines Tagliavia e la moglie, ci accolgono festosamente, facendo gli onori di casa. Per una più particolareggiata descrizione del viaggio, consultare il sito internet della sezione di Milano www.milano.https://www.ana.it.

    Roberto Scloza

    Pubblicato sul numero di ottobre 2010 de L’Alpino.